Il 25 dicembre 2021, alle 8.30, uno sconosciuto è riuscito a introdursi nel parco del Castello di Windsor con l’intento di assassinare la regina Elisabetta. Si trattava di un 19enne, di origini indiane, residente a Southampton. Il suo nome è Jaswant Singh Chail e, stando alle successive indagini svolte sul suo conto, il ragazzo riterrebbe Sua Maestà un simbolo del colonialismo da abbattere. Ma il suo folle gesto, per fortuna stroncato dagli agenti della sicurezza, avrebbe avuto anche un’altra motivazione altrettanto assurda: una sorta di vendetta per il massacro di Amritsar (1919). Ora, a più di 7 mesi di distanza dall’accaduto, Jaswant Singh Chail è stato incriminato per possesso di arma offensiva e minacce.
Paura per la Regina
Le ultime festività natalizie della regina Elisabetta sono state turbate da un intruso che ha tentato di arrivare fino agli appartamenti reali nel Castello di Windsor per ucciderla. Jaswant Singh Chail sarebbe affetto da gravi problemi mentali ed esattamente 24 minuti prima di mettere in atto il suo piano omicida, alle 8.06, ha perfino girato un video su Snapchat in cui spiegava le sue reali intenzioni.
Maschera ispirata a Star Wars, felpa con cappuccio, balestra tra le mani, il giovane ha confessato: “Mi dispiace, mi dispiace per ciò che ho fatto e per ciò che farò. Tenterò di assassinare la regina Elisabetta. Questa è una vendetta per coloro che morirono nel 1919, nel massacro di Jallianwala Bagh. È anche una vendetta per quelli che sono stati uccisi, umiliati e discriminati a causa della loro razza. Sono un indiano Sikh, un Sith. Il mio nome era Jaswant Singh Chail, il mio nome è Darth Jones. Se avete ricevuto questo [video] allora la morte è vicina. Per favore, condividetelo con chiunque e se possibile inoltratelo a tutti coloro che sono interessati”.
Un video delirante in cui sembra di percepire anche una sinistra passione, probabilmente sfociata in ossessione, per Star Wars. Jaswant Singh Chail dice di chiamarsi “Darth Jones”, unendo i nomi del personaggio Darth Vader e di James Earl Jones, che gli ha dato la voce nella serie. Poi il ragazzo sostiene di essere uno dei “sith”, cioè i nemici dei Jedi e dietro di lui è visibile l’immagine del capo dei Sith Darth Malgus.
Il massacro di Jallianwala Bagh
Jaswant Singh Chail voleva uccidere la Regina anche per vendicare il massacro di Amritsar (o Jallianwala Bagh), nel Punjab, avvenuto il 13 aprile 1919, quando l’India faceva parte dell’Impero britannico. Quel giorno, in una delle piazza cittadine, si era radunata una gran folla in attesa di un comizio. Il sentimento antibritannico era già molto forte tra la popolazione e il generale di brigata Reginald Dyer ordinò ai soldati e alle truppe Gurkha (del Nepal) di sparare ad altezza d’uomo, reputando che quell’adunata stesse violando la legge marziale introdotta proprio dopo le precedenti proteste. Fu una strage: 379 morti e 1.200 feriti.
L’intruso incriminato
Jaswant Singh Chail è stato incriminato, riporta il Sun, per essersi introdotto a Windsor e aver tentato di aggredire la regina Elisabetta. Dovrà rispondere di minacce di morte in base alla sezione 16 dell’Offences Against the Person Act del 1861 e di possesso di arma offensiva in base alla sezione 1 del Prevention of Crime Act del 1953. Contro il giovane è stato applicato anche il Treason Act del 1842 (sezione 2), documento raramente usato per le incriminazioni. L’ultima volta risale al 1981, quando l’allora 17enne Marcus Serjeant venne condannato a 5 anni per aver sparato a salve contro la Regina durante la sfilata del Trooping the Colour. Jaswant Singh Chail è in custodia e dovrà comparire davanti alla Westminster Magistrates’ Court di Londra il prossimo 17 agosto.
Non è la prima volta
Ormai 40 anni fa, il 9 luglio 1982, Michael Fagan, allora 33enne, riuscì a introdursi a Buckingham Palace, arrivando fino alla stanza della regina Elisabetta. Erano all’incirca le 7 del mattino quando l’uomo scavalcò un muro di 4 metri con sopra del filo spinato ed entrò nel Palazzo reale in tutta tranquillità. Sembra che Fagan riuscì ad arrivare al cospetto di Sua Maestà approfittando del cambio della guardia che presidiava la camera reale. La leggenda vuole che Elisabetta, trovandosi davanti l’intruso, abbia iniziato con lui una conversazione. Forse lo scopo era quello di tenerlo calmo, dal momento che, secondo la ricostruzione dell'Independent, l’uomo “era a piedi nudi, trasandato e un po’ brillo”.
Nel 2012, però, Michael Fagan sostenne che non vi sarebbe stato alcun dialogo con la sovrana. Al contrario, quest’ultima sarebbe uscita subito dopo il suo arrivo. Fagan non venne incriminato, poiché all’epoca la violazione di domicilio non era considerata reato.
Fortunatamente questi “incontri ravvicinati” nelle residenze reali hanno sempre avuto un lieto fine per la Regina, nonostante lo spavento. Tuttavia tali eventi non devono essere sottovalutati (e di certo a corte non lo sono) ed è necessaria la massima attenzione per scongiurare una tragedia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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