Gli indios vincono contro le multinazionali: la diga in Amazzonia non si fa

Gli indios Munduruku, che vivono lungo le rive del fiume Tapajos, da mesi lottavano contro l'edificazione di una diga che avrebbe cambiato quello che è il loro ambiente, ora è arrivato lo stop alla costruzione della struttura da parte del governo brasiliano

Gli indios vincono contro le multinazionali: la diga in Amazzonia non si fa

A Rio il mondo sportivo sta dandosi battaglia per cercare di arricchire il palmares e tornare a casa con medaglie e vittorie da inserire nell'Enciclopedia dello sport. Ma contemporaneamente, sempre in Brasile, un popolo che non ha la sua delegazione nella città carioca, ha conseguito un altro tipo di vittoria. Si tratta degli indios Munduruku che vivono lungo le rive del Rio Tapajos e che da diversi mesi lottavano contro il progetto di edificazione di una diga lungo il ''loro'' fiume.

La costruzione della diga stando a quanto riportato più volte dai portavoce del movimento indigeno e delle organizzazioni che si battono per la difesa ambientale, avrebbe provocato danni irreversibili alla zona popolata dai Munduruku. L'opera infatti avrebbe dovuto sorgere nello stato del Parà e sarebbe stata la seconda più grossa del Paese. Un progetto che avrebbe quindi impattato con l'ambiente circostante, dove vivono più di 12 mila persone e dove c'è uno degli ecosistemi più ricchi del pianeta.

Da subito gli indios insieme a Greenpeace e con il sostegno di oltre un milione di persone di tutto il mondo, hanno dato battaglia opponendosi alla realizzazione. Ed ecco che la scorsa settimana è arrivato l'annullamento della licenza di edificazione della diga da parte dell'IBAMA ( Istituto Brasiliano delle Risorse Naturali Rinnovabili e Ambientali).

Il portavoce degli indios, Arnaldo Kaba Munduruku ha così commentato la notizia attraverso un comunicato stampa: ''Noi, gli indigeni Munduruku, siamo molto felici nell’apprendere questa notizia. Questo risultato è molto importante per noi. Ora continueremo a combattere contro le altre dighe che minacciano il nostro fiume".

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