Domenica 28 aprile si è aperta ufficialmente, a Pechino, l’International Horticultural Exhibition 2019. All’edizione di quest’anno, che ha come tema “Vita eco-sostenibile per un pianeta più bello”, i 110 Paesi e organizzazioni internazionali partecipanti hanno presentato più di 1.200 nuove specie di piante. Questo evento mondiale di orticoltura sarà aperto ai visitatori di tutto il globo per 162 giorni, fino al 7 ottobre.
Alla cerimonia d’apertura dell’evento, il presidente cinese Xi Jinping ha invitato tutti i Paesi a "rendere insieme la Terra un pianeta più bello ed edificare una comunità dal futuro condiviso", ispirandosi alla storia e alla pratica della civiltà ecologica cinese. Hanno presenziato alla cerimonia circa 900 ospiti, tra cui i leader di Repubblica Ceca, Gibuti, Kirghizistan, responsabili delle organizzazioni internazionali interessate, espositori internazionali, rappresentanti del settore commerciale e famosi esperti di orticoltura. V.G. Loscertales, segretario generale dell’International Bureau of Exposition, e Bernard Oosterom, presidente dell’Associazione internazionale di produttori orticoli, hanno rispettivamente pronunciato un discorso. Hanno apprezzato la Cina in quanto modello di sviluppo verde e il governo cinese per la grande attenzione prestata alla costruzione della civiltà ecologica di una bella Cina ed hanno espresso la propria convinzione che l’International Horticultural Exhibition 2019 di Beijing potrà promuovere notevolmente il concetto di sviluppo sostenibile e lasciare un ricco patrimonio verde alle generazioni future.
Secondo i dati satellitari rilasciati dalla Nasa, il mondo sta diventando sempre più verde rispetto a 20 anni fa e una delle cause principali è l’imboschimento della Cina. La progettazione di parchi e giardini e le opere di inverdimento sono diventate le attività più redditizie in molte città della Cina.
Come si può continuare a vedere ancora le stelle del firmamento e sentire il profumo dei fiori in una società industrializzata? La Cina ha già iniziato a ripensare il suo modello di sviluppo economico ed ha iniziato la costruzione di una civiltà ecologica. Nel 2012 il governo cinese ha deciso di inserire per la prima volta la costruzione della civiltà ecologica nel quadro complessivo dello sviluppo socio-economico del Paese. Negli ultimi anni, l’idea che "acque azzurre e montagne verdi sono una ricchezza", avanzata da Xi Jinping, è stata sempre più accettata e sostenuta dal popolo cinese. Nel 2018 la costruzione della civiltà ecologica è stata inserita, con un emendamento, nella Costituzione cinese.
L’armonia tra uomo e natura è da sempre uno degli obiettivi della cultura tradizionale cinese. Sebbene l’industrializzazione abbia permesso all’umanità di creare un’enorme ricchezza, essa si trova a dover fare i conti con un fatto imbarazzante: nel processo di sviluppo, gli uomini spesso distruggono l’ambiente da cui dipende la loro stessa sopravvivenza. La Cina non fa eccezione e, negli ultimi anni, ha sofferto enormemente per i danni provocati da diversi tipi d’inquinamento.
Anche se molte persone credono che per sviluppare l’economia non si possa fare a meno di sacrificare l’ambiente, sempre più cinesi ritengono che si debba trovare un modello per bilanciare lo sviluppo e la protezione ambientale. A questo proposito, la Cina svolge non soltanto il ruolo di beneficiario, ma soprattutto quello di praticante. È un fatto inoppugnabile che gli investimenti nel settore dell’energia pulita effettuati dalla Cina siano, da diversi anni ormai, al primo posto nel mondo. Lo stesso dicasi per l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili. Questi investimenti per la tutela ambientale hanno contribuito in modo fondamentale allo sviluppo economico della Cina, il che dimostra che lo sviluppo eco-sostenibile può creare prosperità.
Guardando alla situazione globale, il presidente Xi Jinping ha detto che "nel far fronte alle sfide ambientali, l’umanità è una comunità dal futuro condiviso che condivide benefici e danni e nessun Paese può andare avanti da solo". Il problema più tipico è quello dei cambiamenti nell’atmosfera.
La risposta ai cambiamenti climatici è una responsabilità e un obbligo per tutti i Paesi.
L’apertura dell’International Horticultural Exhibition 2019 coincide con la conclusione del secondo "Belt and Road" Forum per la cooperazione internazionale, durante il quale i leader partecipanti sono arrivati a condividere tutti un valore fondamentale: l’iniziativa "Belt and Road" deve essere non solo un percorso di sviluppo aperto, ma anche un percorso di sviluppo eco-sostenibile, perché quest’ultimo non riguarda soltanto il benessere delle persone nel mondo contemporaneo, ma riguarda anche il futuro dell’umanità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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