Ci sono voluti dieci giorni prima che a Washington si decidessero a farsi avanti, confermando la paternità di quell'attacco aereo su Mosul, in Iraq, nel quale sono morte almeno cento persone, e secondo attivisti locali un gran numero di civili.
Nella città dove si combatte strada per strada contro il sedicente Stato islamico, decine le vittime in un raid che ora gli Stati Uniti hanno riconosciuto, aprendo un'indagine, ma specificando però che a chiederlo sarebbero state le forze irachene impegnate contro l'Isis.
Ancora ieri il Guardian scriveva di soccorritori al lavoro, a distanza di più di una settimana, per recuperare i cadaveri.
Sono finora 140 i corpi estratti da sotto le macerie e sono intanto molte le testate internazionali a chiedersi se in Iraq (e in Siria) siano cambiate le regole d'ingaggio.Il numero di vittime civili nella campagna contro i jihadisti - dicono gli osservatori - nell'ultimo periodo è aumentato esponenzialmente.
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