L’eterno potere del "compagno Bob". Così finisce l’incredibile saga africana

Mugabe era ancora in sella a 93 anni e voleva passare la presidenza alla cinquantenne moglie Grace. Odiata dal popolo per la sua avidità

L’eterno potere del "compagno Bob". Così finisce l’incredibile saga africana

Il «compagno Bob» ancora al potere a 93 anni suonati. L’ex segretaria e amante, diventata sua moglie, che vuole diventare presidente. Il generale amico dei cinesi alleato del «coccodrillo», il nomignolo del vice presidente destituito per «slealtà ». Il golpe in atto a Harare è una saga africana con personaggi che sembrano presi dai romanzi di Wilbur Smith. Robert Mugabe, presidente deposto dello Zimbabwe, è stato il padre- padrone del Paese dall’indipendenza del 1980. Il nome di battaglia, «compagno Bob», gli venne affibbiato ai tempi della guerriglia marxista nell’ex Rhodesia. Dal sogno socialista dell’indipendenza Mugabe ha portato il Paese nell’incubo del tracollo economico, corruzione e potere assoluto mantenuto con repressione e torture. Il «compagno Bob» si è ben trasformato in un tiranno convinto che «solo Dio» poteva rimuoverlo. Per mantenere il potere con elezioni farsa non ha esitato a far strage di oppositori. Per non parlare della campagna di esproprio delle terre dei «colonizzatori » bianchi.

Mugabe ha anche altre fobie come la lotta senza quartiere agli omosessuali «peggiori dei maiali». Le sanzioni imposte dagli occidentali si basano su «bugie diaboliche» per l’ex studente dei gesuiti. A 93 anni sembrava sempre più stanco e malato, ma non mollava. Al suo fianco la presidente «in pectore» Grace, 40 anni più giovane, ex segretaria ed amante, diventata seconda moglie. Il popolo l’ha sempre odiata e ribattezzata «Dis-grace » (disgrazia) o Gucci Grace per il lusso e i gusti dispendiosi. Dal 2014, dopo la nomina a leader della Lega femminile del partito al potere, Grace non ha più nascosto le mire alla successione del marito. Una specie di cardinale Richelieu in gonnella, che aizzava l’anziano Mugabe a far fuori gli avversari.

Lunedì è stato destituito dalla carica di vicepresidente Emmerson Mnangagwa per «slealtà e scarsa onestà». Il rivale accusava Grace di aver tentato di ucciderlo in agosto con un gelato avvelenato. Soprannominato il «coccodrillo» per i suoi metodi subdoli è un altro personaggio da romanzo del golpe africano. Classe 1942, Mnangagwa si è fatto le ossa con la guerriglia indipendentista come Mugabe. Una volta cacciati gli inglesi, il «coccodrillo» ha preso in mano i sanguinari apparati di sicurezza e di intelligence. Assieme alla famiglia è scappato in Sud Africa.

Proprio le purghe lanciate contro gli uomini dell’ex vicepresidente hanno fatto scattare il colpo di Stato del generale Costantine Guyeva Chiwenga, capo delle forze armate. Pure lui ha combattuto nella boscaglia contro i rhodesiani, dopo essere stato addestrato dai sovietici in Mozambico. Attivo sostenitore della rapina delle terre ai bianchi, è stato ripagato con un’enorme fattoria alle porte di Harare. Capo delle forze armate, dal 2004 è un amico dei cinesi finito, assieme alla moglie, nella lista nera delle personalità dello Zimbabwe che non possono entrare nell’Ue o negli Usa. Non è un caso che la scorsa settimana il generale Chiwenga fosse in visita ufficiale in Cina.

Il colpo di mano non potrebbe avere successo senza l’aiuto dell’ultimo personaggio da romanzo, Victor Matemadanda.

Segretario della potente associazione dei veterani della guerra di liberazione, una sorta di milizia che aveva sempre sostenuto Mugabe. In agosto l’ex combattente era stato arrestato per aver criticato la first lady Grace e adesso si è vendicato schierandosi con i militari.

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