Era nell’aria da tempo, in Libia già da diversi giorni ci si preparava all’annuncio ufficiale: è partita l’operazione volta a riconquistare la città di Derna, nella Cirenaica. A dare notizia del via all’azione contro l’ultima città in mano agli islamisti è stato il generale Haftar, uomo forte della regione orientale della Libia ed a capo di milizie autoproclamatesi Esercito Nazionale Libico.
Dato per morto lo scorso 13 aprile, Haftar in realtà ha avuto non meglio precisato problemi di salute e sul finire del mese scorso è apparso all’aeroporto militare di Bengasi di ritorno dalla Francia e dall’Egitto. Con Derna il generale ha un conto in sospeso da almeno quattro anni, da quando cioè ha lanciato la cosiddetta “operazione dignità”, con il quale per conto del governo con sede a Tobruck (contrapposto a quello riconosciuto dall’Onu con sede a Tripoli) è partita una vasta offensiva contro le forze jihadiste ed islamiste della Cirenaica.
Nei mesi scorsi le sue forze hanno liberato la città di Bengasi, la più importante della regione e la seconda per grandezza dell’intera Libia: all’appello, per l’appunto, manca ancora Derna. Apparso in video al rientro da Il Cairo, Haftar aveva già preannunciato l’intenzione di chiudere i conti definitivamente con gli islamisti ancora asserragliati in quella che appare, a livello storico, come uno dei centri di primaria importanza economica e sociale dell’intera Cirenaica. Adesso l’annuncio ufficiale: “Abbiamo iniziato a bombardare le postazioni islamiste – si legge in una sua dichiarazione riportata su Lapresse – Per i jihadisti a Derna è iniziato l’anno zero”.
Derna è occupata dagli islamisti dal 2011, è stato uno dei primi centri più importanti a cadere in mano terrorista dopo l’uccisione di Gheddafi: qui i gruppi salafiti hanno trovato un’importante roccaforte ed hanno messo radici sul territorio, sfruttando anche l’attenzione interna ed internazionale su altre città, quali Sirte (per breve tempo “capitale” del piccolo califfato Isis che era sorto nel 2016) e soprattutto Bengasi.
L’annuncio di Haftar sul via alle operazioni per Derna, arriva a poche ore dalle dichiarazioni di uno dei più importanti leader islamisti asserragliati in città: proprio in questo lunedì mattina infatti, Mohammed al Mansuri (portavoce del Consiglio della Shura dei Muhajideen di Derna) ha sottolineato la persistenza di una situazione “sotto controllo” in città nonostante la vicinanza delle forze di Haftar, dichiarando inoltre alla tv libica “al Tanaseh” il timore che l’autoproclamato esercito libico volesse emulare quanto già effettuato a Bengasi in occasione della recente offensiva.
Se l’operazione volta a liberare Derna va in porto, di fatto quasi tutta la Cirenaica sarebbe liberata dalla presenza di fazioni islamiste, anche se la situazione sotto il profilo della sicurezza rimarrebbe comunque precaria per via dell’attività di numerose cellule terroriste sparse nel territorio.
Dal canto suo, Haftar si gioca anche una buona fetta del suo futuro da politico: secondo indiscrezioni che circolano dopo il suo rientro, il generale sarebbe intenzionato a lasciare l’esercito dopo la fine della battaglia di Derna, per concentrarsi sulla sua sempre più probabile candidatura alle presidenziali previste entro e non oltre il 2019.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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