L'appello dei giuristi: "L'Onu adesso riconosca il genocidio del cristiani"

Lo European Center for Law and Justice lancia un appello al Consiglio per i dirtti umani perché riconosca la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente come un genocidio

L'appello dei giuristi: "L'Onu adesso riconosca il genocidio del cristiani"

La persecuzione dei cristiani in Medio Oriente deve essere considerata come un genocidio. È questo l'appello che lancerà l'European Center for Law and Justice al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Come spiega Il Foglio, sono più di 800 le firme raccolta dall'associazione di giuristi internazionali affinché l’Onu riconosca come genocidio la persecuzione dei cristiani in Iraq e in Siria.

Sebbene l’Isis sia indebolito e spaventato, il micidiale genocidio contro i cristiani ha lasciato una inimmaginabile crisi umanitaria” si legge nell’appello. “Ci sono due azioni che l’Onu deve assumere immediatamente. Dichiarare che le atrocità contro i cristiani costituiscono genocidio. E fornire l’assistenza e la sicurezza necessarie per consentire il recupero dalla distruzione causata dal genocidio e consentire il reinsediamento delle vittime”. E adesso, l'appello sarà letto nella terza sessione annuale del Consiglio per i diritti umani, che si terrà dal 10 al 28 settembre.

La realtà vissuta in questi anni di guerra da parte dei cristiani mediorientali è sotto gli occhi di tutti. Sono già molte le organizzazioni internazionali e istituzioni pubbliche che hanno riconosciuto la tragedia umanitaria come un vero e proprio genocidio. E non potrebbe essere altrimenti, se si guardano i dati di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che h confermato che il numero dei cristiani in Medio Oriente è sceso, in generale, a un terzo. Anche Papa Francesco, nei giorni scorsi, ha ricordato il pericolo che il cristianesimo scompaia proprio dalle terre da dove è nato.

Il problema è capire se il Consiglio per i diritti umani accoglierà questo appello. Perché la presenza di alcuni Paesi dove la vita delle comunità cristiane è messa in pericolo ogni giorno o dove vige un islamismo di Stato che non permette la libertà di culto, difficilmente potrà essere d'aiuto all'approvazione di questa mozione.

Paesi come Afghanistan, Pakistan, Arabia Saudita e Qatar non sembrano intenzionate ad accogliere le richieste dell'European Center for Law and Justice. Anche perché, come nel caso delle monarchie del Golfo, molto spesso hanno finanziato ed esteso la stessa ideologia che ha poi dato frutto allo Stato islamico.

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