Lo Stato islamico in Siria e in Iraq è stato sconfitto. Lo ha annunciato il generale Qassem Soleimani, comandante della brigata Quds dei Pasdaran, gruppo d'elite dei Guardiani della rivoluzione, in un messaggio all'ayatollah Ali Khamenei.
Il presidente iraniano Hassan Rohani si è congratulato con Khamenei, con le forze armate e con lo stesso generale: "Oggi possiamo dire che il male di Daesh è stato debellato e che non minaccia più la gente. Con la fine delle operazioni di liberazione di Bukamal, l'ultima roccaforte del Daesh, proclamo la fine di questo albero maledetto". Soleimani ha sottolineato l'importanza dell'alleanza tra gli sciiti in questa lotta. Un'alleanza resa possibile grazie a tre importanti leader religiosi: l'ayatollah Seyyed Ali Khamenei, capo spirituale dell'Iran, l'ayatollah Seyyed Ali Al Sistani, capo spirituale iracheno e Seyyed Hassan Nasrallah, capo spirituale e leader politico libanese.
Soleimani ha inoltre detto che il danno peggiore di questa guerra è stato quello che gli sponsor dell'Isis hanno arrecato alla figura dell'Islam ed alle vite di migliaia di ragazzi e giovani che sono stati ingannati in tutto il mondo e condotti a combattere tra le file
dell'Isis in Siria e Iraq. Secondo il generale iraniano sarebbero infatti seimila i kamikaze che si sono fatti esplodere durante la guerra. Immancancabile l'accusa agli Stati Uniti, definiti il "principale sponsor dell'Isis".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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