L'Iran risponde alle sanzioni Usa: "Segno di ritardo mentale"

Continua lo scontro diplomatico fra Iran e Stati Uniti dopo le sanzioni imposte dal governo Usa alle figure chiave del governo di Teheran e alla Guida suprema

L'Iran risponde alle sanzioni Usa: "Segno di ritardo mentale"

Il presidente iraniano Hassan Rouhani risponde alle nuove sanzioni imposte dagli Stati Uniti. Dopo l'ordine esecutivo con cui Donald Trump ha ordinato una serie di restrizioni che colpiscono otto generali dei Pasdaran, il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif e la Guida suprema, l'Ayatollah Ali Khamenei, il presidente iraniano ha chiuso, almeno verbalmente, i canali diplomatici con Washington. In un incontro con il governo trasmesso dalla televisione nazionale, il leader iraniano ha detto: "Le sanzioni contro la Guida suprema del mio Paese sono vergognose e rappresentano un segno di ritardo mentale". Parole estremamente dure che hanno fatto seguito ad altre dichiarazioni con cui lo stesso presidente si è rivolto a Washington accusandoli di mentire sulla volontà di aprire un negoziato: "Nello stesso momento in cui chiedete negoziati, cercate di sanzionare il ministro degli Esteri. È evidente che mentite".

Alle parole dei fuoco di Rouhani si sono unite anche quelle delle Froze armate di Teheran. Il generale Gholam Ali Rashid, comandante del quartier generale di Khatam-al Anbiya dei Pasdaran, ha dichiarato: "Se scoppierà una guerra, gli Stati Uniti la pagheranno a caro prezzo" definendo l'abbattimento del drone americano come un perfetto esempio della capacità iraniana di difendersi dai suoi avversari nella regione. Parole non troppo diverse da quelle del generale Amir Hatami, che ha ricordato come l'abbattimento del velivolo Usa sia "motivo di orgoglio" per tutta la nazione.

Intanto da Washington predicano una strana calma. Alle dichiarazioni di Teheran ha risposto infatti uno (stranamente) mite John Bolton che ha voluto ricordare la volontà degli Stati Uniti di condurre "veri" negoziati con l'Iran.

Il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, a Gerusalemme per un vertice trilaterale con i suoi omologhi di Russia e Israele, ha ricordato come Trump abbia "tenuto aperta la porta per veri negoziati, tutto quello che l'Iran deve fare è attraversare quella porta". Secondo Bolton, le provocazioni di Teheran "sono una manifestazione esterna della minaccia centrale che pone l'Iran".

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