L'Isis resiste e non perde la roccaforte di Sirte

In Libia l'Isis mantiene la roccaforte di Sirte, anche se con meno uomini e mezzi non perde posizioni adottando una tecnica di guerriglia fatta di kamikaze, mine anti uomo e attentati continui

L'Isis resiste e non perde la roccaforte di Sirte

Lo Stato Islamico in Libia sta sempre più perdendo terreno. A maggio è partita l'offensiva di diversi gruppi armati, uniti nella lotta al Daesh, e che appoggiano il governo di Tripoli. Un'avanzata che sta mettendo in seria difficoltà i miliziani di Al Baghdadi che però, nonostante le numerose perdite in termini umani e materiali, comunque rimangono ben ancorati nella loro roccaforte a Sirte.

La città costiera è sempre terra dei miliziani dello Stato Islamico, e sebbene le notizie di pochi giorni fa parlavano di una liberazione del porto e di una possibile quanto imminente resa dei soldati del Califfo (La Libia ora è più sicura: Sirte (quasi) liberata e Isis in fuga nel deserto), ora invece sembra che la resistenza degli jihadisti abbia posto un freno all'avanzata lealista.

Sirte, stando a quanto riportato dalla stampa internazionale è difesa strenuamente dagli insorti islamisti che per sopperire all'inferiorità di truppe e mezzi, hanno adottato la tecnica della guerra di guerriglia che sembra dare i suoi frutti. L'ultimo avamposto delle bandiere nere in Libia è difeso strenuamente, i miliziani sono ricorsi ai kamikaze, ad attentati su vasta scala e all' utlizzo delle mine per difendere il centro cittadino.

La battaglia imperversa e sebbene la resistenza islamista sulla carta sembri predestinata alla sconfitta, la liberazione della città non appare però facile.

Sul campo la guerriglia sta ottenendo risultati, più di 30.000 civili sono prigionieri dello Stato Islamico e per evitare quindi una carneficina di innocenti le forze lealiste sono impossibilitate a usare aviazione e artiglieria pesante.

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