Punto d’arrivo dell’antica Via della Seta, / culla della cultura marittima, / simbolo della civiltà mediterranea. Sotto il velo della storia risplendono ancora i suoi fasti; /seppur ricoperti da uno strato di polvere, / emanano ancora una luce luminosa. Dinnanzi a sé si estende / una lunga strada dorata! È una strada piena di turisti, / sul lato opposto è animata e vivace. Va verso il domani e, dall’altro capo, si dirige verso il futuro. Questa strada unisce di nuovo due continenti, / su di essa ci siamo finalmente incontrati, / guardandoci l’un l’altro, in silenzio.
I
Il mio incontro con l’Italia, inizia al mattino a Roma. La storia e il futuro convivono in questa città, / la collisione tra passato e presente colma le distanze temporali, / memori del fatto che “la magnificenza appartiene a Roma!” Ammiro la gloria e le ingegnose tecniche architettoniche dell’Arco di Trionfo / e la maestosità del Colosseo, stretto nell’abbraccio delle moderne strisce pedonali.
Più avanti, mi fermo a fissare l’Altare della Pace. Davanti alla Fontana di Trevi, / getto una moneta, / per dar voce al mio desiderio di ritornare un giorno. Sul Tevere passa un battello, / lungo la riva si erge Castel Sant’Angelo con la sua mistica presenza. A Piazza di Spagna qualcuno sta recitando poesie, / quel canto etereo purifica la mia anima.
II
L’Italia ai miei occhi è Firenze nelle ore pomeridiane / il sole, caldo e confortevole, illumina Piazza Michelangelo. Osservo di lontano l’intera città, storia e arte vi si specchiano, / il Rinascimento fa la sua parte. Nella Galleria degli Uffizi / Michelangelo e Leonardo apprezzano le rispettive opere; / anche Giotto e Botticelli cantano le proprie lodi; / incontro anche Raffaello, / insieme a lui ammiro la “Primavera” e “La nascita di Venere”.
Il Giardino di Boboli è sempre bello, / Palazzo Pitti conserva ancora il suo aspetto maestoso; / il tempo non è riuscito a scalfirne la magnificenza, / solo un dipinto ricorda le medaglie del passato. Ponte Vecchio è sempre al suo posto, / ci racconta in silenzio la storia di Dante e Beatrice, che qui si conobbero; / suonano le campane della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, / una polvere d’oro zampilla nell’aria.
L’Italia ai miei occhi, / L’Italia ai miei occhi! / L’Italia ai miei occhi è bianca come il riso della Lombardia / L’Italia ai miei occhi è rossa come i mattoni dell’Emilia Romagna; / L’Italia ai miei occhi è verde come i tranquilli paesaggi della Toscana; / L’Italia ai miei occhi è anche azzurra come il mare della Sicilia.
III
Ma l’Italia rimasta impressa nei miei occhi è anche un vicolo tranquillo e unico; / un angolo di strada nascosto e sorprendente; / è fatta di edifici comuni, semplici e nel contempo eleganti; / di sobborghi remoti talmente belli da mozzare il fiato.
Nei miei occhi conservo anche il ricordo dei pranzi in pieno stile italiano, / e il rinfrescante gelato estivo. Tutti questi pezzi unici e, a loro modo, altrettanto belli, / compongono nei miei occhi questo puzzle meraviglioso che è l’Italia! Italia, / Italia. / La tua storia non è riuscita a trattenerti nel passato, / il tempo ti condurrà nel futuro.
In passato eravamo separati, / la Via della Seta era lunga migliaia di miglia; / ora ci guardiamo e siamo di nuovo connessi.
L’Italia ai miei occhi, / L’Italia ai miei occhi! / Una lunga storia, una splendida cultura, / un fiore fragrante che sboccia a primavera, / ma anche un’opera maestosa che si appresta a realizzare assieme alla Cina!
L'autrice, Peng Xiaowan, è una studentessa della Nankai University di Tianjin
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