Ieri durante l’incontro tenuto a Roma tra il ministro degli Affari esteri Angelino Alfano e il collega brasiliano Aloysio Nunes è stata ventilata l’ipotesi che l’Italia possa costituirsi parte civile nel processo contro il terrorista dei Pac, nel tentativo di aumentare le pressioni sul governo brasiliano per ottenere l’estradizione di Cesare Battisti. Alfano ha voluto sottolineare come quello di Battisti sia un caso “molto sentito” nel Paese e che un’eventuale sua estradizione sarebbe in piena regola “con il procedimento giuridico brasiliano.”
Quando però è stata chiesta un’opinione personale al ministro Nunes riguardo la controversa e apparentemente infinita vicenda legata all’ex militante dei Proletari armati per il comunismo, quest’ultimo ha risposto: “Qualunque cosa dica rischierebbe di influenzare la decisione del Tribunale Supremo. Preferisco lasciare libera la nostra magistratura di decider come meglio ritiene”. Il ministro Alfano a questo punto ha non troppo velatamente ricordato al funzionario brasiliano il ruolo da protagonisti che giocano le aziende italiane nell’economia brasiliana. D’altronde, come ha riconosciuto lo stesso Nunes, “ci sono oltre mille aziende italiane nel nostro Paese che fatturano quasi mille miliardi di euro. Un apporto fondamentale al nostro pil. Il nostro impegno è sostenere questo sforzo e contribuire all’aumento dello scambio commerciale tra i due paesi.”
Il processo a Battisti si trova in una fase di stallo dopo che lo scorso 24 ottobre la Corte Suprema ha rinviato la decisione all'ultimo minuto per un difetto di procedura; nel frattempo non è ancora stata stabilita la data per una nuova udienza. La beffa sembra continuare; perché il giudice che si occupa del caso, Luiz Fux, ha trasformato la richiesta della difesa in “reclamacao”, in altre parole in un ricorso che potrebbe riaprire la vicenda processuale, dando il via a un meccanismo che rallenterebbe l’eventuale estradizione di Battisti. Per questo l'Italia attraverso il ministro degli Esteri Alfano ha deciso di premere sull'acceleratore e tentare di dare una svolta a una vicenda che rischia di subire un ulteriore e inaccettabile stop.
La speranza del governo italiano è che il presidente Michel Temer riveda la decisione di Luiz Lula permettendo alle autorità italiane di prendere in custodia Cesare Battisti, evitando un iter giudiziario che rischia di non portare alcun risultato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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