L'omicidio di Nia Wilson scuote gli Usa: "Lei nera, uccisa da un bianco"

Infuria la polemica dopo l'assassinio della 18enne afroamericana a Oakland. Scende in campo anche la star Anne Hataway

L'omicidio di Nia Wilson scuote gli Usa: "Lei nera, uccisa da un bianco"

Un nuovo omicidio che vede vittima una donna di colore scuote gli Stati Uniti. È successo il 22 luglio a Oakland, in California. La vittima si chiamava Nia Wilson ed aveva solo 18 anni. La ragazza afroamericana è stata accoltellata a morte in una stazione della metropolitana da John Lee Cowell, uomo bianco di 27 anni, arrestato con l'accusa di omicidio. Cowell ha accoltellato anche la sorella di Nia, Letifah, più grande di lei di otto anni, ma non è riuscito a ucciderla. La ragazza è ricoverata in ospedale dopo le ferite riportate, ma non è in pericolo di vita.

Adesso la polizia si interroga se sia stato il movente razziale a scatenare la furia omicida del giovane. Cowell da anni soffre di disturbi psichici legati a bipolarismo e schizofrenia. Ed è quindi fondamentale capire fino a che punto l'omicidio sia da addebitare al suo squilibrio mentale e non al razzismo. L'uomo ha già svariati precedenti penali e ordini restrittivi. E adesso di indaga su presunti ideali suprematisti.

Naturalmente l'efferato delitto non poteva non creare scandalo in tutti gli Stati Uniti. La comunità afroamericana di Oakland si sente in pericolo e adesso pretende giustizia. E, come spesso accade in questi, la polemica diventa mediatica. Così è scesa in campo anche una stella di Hollywood, Anne Hathaway, che ha pubblicato la foto di Nia su Instagram, con un messaggio contro la violenza e la discriminazione razziale e un appello a tutti i bianchi americani.

"La morte di Nia Wilson non può rimanere nel silenzio. Lei non è un hashtag. Era una donna nera uccisa a sangue freddo da un uomo bianco.", scrive l'attrice.

"TUTTE le persone nere temono per le loro vite OGNI GIORNO, e lo fanno da GENERAZIONI. I bianchi NON hanno una paura equivalente per questo tipo di violenze. Detto questo, dobbiamo chiederci (noi bianchi): che genere di persone siamo?".

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