L'Unione europea si appresta a varare un sesto pacchetto di misure contro la Russia, alla luce del conflitto militare ai danni dell'Ucraina che va avanti da oltre due mesi. La nuova lista degli ultimi "obiettivi" contro Mosca comprenderebbe 58 personalità da sanzionare, ma prima di entrare in vigore dovrà essere approvata dagli Stati membri. Tra i presenti ci sarebbe anche il patriarca Kirill, oltre che molti soldati russi e la moglie e i figli del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
Il patrimonio del patriarca
Stando a un documento a cui ha avuto accesso l'agenzia France Press, la Commissione europea avrebbe proposto di sanzionare il capo della Chiesa ortodossa russa nell'ambito di un sesto pacchetto come reazione all'operazione militare di Mosca contro Kiev. Quella contro il patriarca Kirill sarebbe una delle tante mosse contro individui ed entità che sostengono il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, in particolare coloro che sono direttamente collegati ai massacri di Bucha e Mariupol.
In questi anni hanno fatto molto discutere l'enorme patrimonio di cui disporrebbe e il lusso in cui vivrebbe il patriarca Kirill. Qualcuno parla di una villa vicina quella di Putin a Gelendzhik sul Mar Nero, di un superyatch e della passione per gli orologi di lusso. Come riferito dall'Huffington Post, il patriarca Kirill è sospettato di possedere ricchezze personali anche in Svizzera e in paradisi offshore.
Addirittura c'è chi lo accusa di essere l'intestatario fittizio di beni di Putin; altri credono che abbia conti bancari pure in Italia, Austria e Spagna. Va però specificato che si tratta di accuse degli oppositori, che non hanno ancora trovato conferme ufficiali. Tanto che, come riferisce l'Ansa, la Chiesa ortodossa russa ha definito "un'assurdità" tali voci.
La reazione
Non si è fatta attendere la reazione della Chiesa ortodossa russa, che guarda con "scetticismo" ai possibili piani della Commissione europea contro il patriarca Kirill. "Bisogna essere completamente estranei alla nostra storia per intimidire il suo Clero e i suoi credenti, inserendoli in liste nere", ha detto il portavoce Vladimir Legoyda. Che non ha fatto mancare un avvertimento: "Più le sanzioni diventano indiscriminate, più mancano di buon senso, più lontano diventa il raggiungimento della pace".
Il colloquio con Papa Francesco
Il patriarca Kirill è accusato di essere un fervente sostenitore dell'operazione speciale militare che la Russia sta portando avanti contro l'Ucraina. Proprio nelle scorse ore si è così espresso in merito alle azioni intraprese da Vladimir Putin e dall'esercito russo: "Non vogliamo combattere con nessuno.
La Russia non ha mai attaccato nessuno, ha solo difeso i suoi confini". In precedenza c'è stato un colloquio telefonico di circa 40 minuti con Papa Francesco, che ha chiesto al capo della Chiesa ortodossa russa di non "trasformarsi nel chierichetto di Putin".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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