L'ultimo orrore dell'Isis: cento frustate perché la moglie non indossa il niqab

La fustigazione è avvenuta nella città di Al-Haskah, a nord ovest della Siria

L'ultimo orrore dell'Isis: cento frustate perché la moglie non indossa il niqab

Nella città di Al-Haskah, a nord ovest della Siria, che qualche settimana fa è stata colpita da un raid condotto da un'elicottero appartenente al regime siriano che ha causato 65 morti tra cui bambini e donne, uno dei suoi abitanti ha subito una tra le più vecchie, barbare e dolorose forme di punizione fisica: la fustigazione. La città che dall'agosto 2014 è sotto l'assedio dell'ultima versione dell'integralismo islamico e del terrorismo (Isis) ha visto uno dei suoi abitanti sottoposto a continui colpi di frusta per un totale di 100 frustate.

L'accaduto è stato segnalato dal Syrian Observatory For Human Rights, (Osservatorio siriano per i diritti umani). La notizia è stata pubblicata sul portale web del quotidiano libanese An-Nahar. Un quotidiano dai contorni liberali. A testimoniare ciò, arriva la recente apertura delle sue pagine sia in lingua francese che inglese, e la tipologia di argomenti che vengono trattati, i quali spaziano dalla politica alla moda toccando anche il turismo. Il portale non tralascia di spiegare l'assurda motivazione che sta a monte di questa condanna . "Tua moglie non indossa il niqab", (un tipo di abbigliamento che copre l'intero corpo della donna lasciando scoperti solo gli occhi). L'esecuzione della condanna ha avuto luogo nella campagna a ovest della città.

Molte sono state le prove date dall'Isis, della capacità dei suoi membri di adottare e percorrere metodi estremamente violenti e mostruosi, che spesso hanno sfiorato le tecniche usate dai sirial killer. L'introduzione però della fustigazione, nel loro sistema, e il conseguente utilizzo per motivi del tutto futili e assurdi per l'umana concezione, è un'ulteriore campanello dall'allarme.

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