Emmanuel Macron e Marine Le Pen si trovano nel bel mezzo di uno scontro più tortuoso del previsto. Si attende di scoprire i risultati del ballottaggio finale per l'elezione del prossimo presidente della Repubblica francese, ripercorrendo un passato già vissuto nel duello del 2017. Il grande quesito è inerente alla scelta degli elettori di Jean-Luc Melanchon al ballottaggio, il quale ha fatto un appello a "non dare un voto a Marine Le Pen".
Secondo i primi soldaggi realizzati tra ieri sera e questa mattina di Elabe per Bfmtv e l'Express, la vittoria finale di Macron è prevista con il 52% nelle intenzioni di voto rispetto al 48% in favore di Le Pen. Dopo essere arrivato in testa nel primo turno, Macron parte alla conquista del nord della Francia con una campagna elettorale verso una zona in cui le fabbriche stanno chiudendo, stessa zona in cui Marine Le Pen ha molti feudi. Questa mattina infatti Macron era nella regione Hauts-de-France, scelta appositamente in quanto zone simbolo delle difficoltà economiche e sociali, nei luoghi in cui troverà anche la rabbia che ha portato al voto nei confronti della Le Pen. Ieri sera ha dichiarato che "quando l'estrema destra in tutte le sue forme rappresenta così tanto nel Paese, non possiamo considerare che le cose vanno bene”, inoltre promette di “andare a convincere la gente, con molta umiltà".
Si assiste in Francia ad un confronto tra i due schieramenti prevalenti in Europa: europeisti contro sovranisti. Su Twitter, il senatore del Pd Andrea Marcucci scrive: "La differenza sostanziale è che Putin è schierato ovunque per la vittoria dei sovranisti. Per questo è di vitale importanza la conferma di Macron all'Eliseo".
"C'è bisogno di un cambiamento e io sono quel cambiamento" afferma invece Marine Le Pen dopo i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali francesi. La campagna elettorale della leader del Rassemblement National per il ballottaggio partirà da martedì 12 aprile con due interviste programmate a France Intere e a TF1. Nello stesso giorno ci saranno le riprese di un video attraverso cui chiamerà i cittadini a sostenerla e si svolgerà anche una conferenza stampa sulla democrazia e sull'esercizio del potere. Il 14 aprile si recherà invece ad Avignone, nel sud del Paese, per poi spostarsi ad Arras, nel nord. L'obiettivo è non commettere gli stessi errori del 2017, quando arrivò esausta dai vari incontri al dibattito con Macron prima del voto. Questo il motivo per cui questa volta i suoi impegni non sono stati fissati nei giorni precedenti al confronto a due con Macron, previsto per il 20 aprile.
Secondo il leader di Azione, Carlo Calenda, a L'Aria che tira su La 7, "la vittoria della Le Pen sarebbe drammatica per la costruzione europea e del tutto non condivisibile per la linea su cui porterebbe la Francia, ma non credo che sarebbe l'equivalente di Putin nel cuore dell'Europa. Queste semplificazioni non aiutano in questo momento".
Il fatto che gli elettori non si sentano rappresentati né da l'uno né dall'altro candidato non rappresenta un
punto a favore per nessuno dei due. Il rischio è l'astensione. Infatti, gli elettori di Jean-Luc Mèlenchon si ripartiscono in tre gruppi: il 35% a favore del presidente uscente, il 34% in sostegno alla populista e un altro 31% di astenuti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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