Macron si sta "salvinizzando". È questa l'accusa che circola tra varie personalità della sinistra francese in queste ore. Il silenzio del presidente francese di fronte all'appello dell'Aquarius, alla ricerca di un porto per far sbarcare i 141 migranti a bordo, è stato infatti piuttosto assordante.
Génération-s, il partito fondato l'anno scorso da Benoît Hamon, si è rivolto direttamente a Macron attraverso una nota: "Chiediamo solennemente al presidente di aprire un porto francese", recita la richiesta.
Poi, come riportà Libération, il movimento si scaglia contro il capo dell'Eliseo accusandolo di complicità con il ministro dell'Interno italiano, Matteo Salvini. "Alla fine ha ceduto con debolezza e complicità alle pressioni del ministro Salvini e dell'estrema destra europea e francese", continua la nota.
Insomma, Macron viene ora paragonato al nemico. Proprio a quel ministro che aveva definito artefice di una politica vomitevole riguardo al fatto di non accogliere quella stessa nave, l'Aquarius, che il 10 giugno virava verso l'Italia con a bordo 629 migranti.
"Uno spettacolo patetico"
Ian Brossat, esponente di prima linea del Partito comunista francese in Europa e vicesindaco di Parigi, denuncia "uno spettacolo patetico" e invita Macron ad aprire i porti. Ma il presidente francese per il momento ha ignorato anche questo appello.
Contro di lui anche Rachid Temal, vicepresidente dei socialisti in Senato, che denuncia il "silenzio assordante" delle autorità francesi: "Non possiamo oggi, nel 21esimo secolo, lasciare una barca del genere in mezzo al Mediterraneo. Non posso abituarmi a questi drammi", tuona.
E dalla France Insoumise alza invece la voce Clémentine Autain
con un tweet: "Bisogna aprire subito un porto per l'Aquarius. Velocemente. Il dovere della solidarietà non va in vacanza".Insomma, sembra che ora sia Macron a essere accusato di politiche vomitevoli. E proprio a casa sua.
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