La "mafia dei gommoni" si stabilisce a Bruxelles per il traffico di migranti attraverso la Manica

Migliaia di migranti stanno utilizzando Bruxelles per pianificare il loro ingresso nel Regno Unito; i trafficanti organizzano traversate attraverso in Canale della Manica in gommoni gonfiabili con tariffe a partire da 500 sterline

La "mafia dei gommoni" si stabilisce a Bruxelles per il traffico di migranti attraverso la Manica

La nuova "mafia dei gommoni" si stabilisce a Bruxelles per il remunerativo traffico di migranti attraverso il Canale della Manica.

Migliaia di migranti stanno utilizzando la città sede delle istituzioni europee per pianificare illegalmente il loro ingresso nel Regno Unito. Gli scafisti metterebbero a disposizione un gommone gonfiabile con tariffe a partire da 500 sterline per l'attraversamento della Manica.

Quest'anno sono entrati illegalmente più di 4.000 migranti rispetto ai 1.850 dell'anno scorso. I criminali a capo dell'organizzazione hanno stabilito una base in Belgio per la gestione dei loro affari. Diverse autorevoli testate giornalistiche britanniche hanno verificato come le reti della criminalità organizzata che si definiscono la "mafia dei gommoni" si siano trasferite a Bruxelles per trarre profitto da un enorme aumento dei flussi migratori. Diverse migliaia di persone utilizzano la città come punto di sosta alternativo alla Francia dalla quale pianificare il loro ingresso nel Regno Unito.

Ogni letto negli ostelli, negli hotel e presso le organizzazioni umanitarie in tutta Bruxelles è pieno, con un'attesa intorno alle sei settimane. Due volte al giorno diverse centinaia di migranti fanno la fila lungo i viali adiacenti ai caratteristici canali di Bruxelles per pasti gratuiti. Circa un migliaio di irregolari dormono nel parco Maximilien vicino alla stazione ferroviaria principale. Altri dormono su una banchina vicino al canale centrale.

Di notte i trafficanti si muovono e intercettano i piú "facoltosi" offrendo loro un viaggio attraverso la Manica su un gommone per appena 500 sterline.

Molti dei migranti intervistati dalle testate locali hanno confermato che gli sono stati offerti posti su barche più grandi per una "traversata più garantita", con tariffe luxury attorno alle £ 2.000/£ 3.000 a persona. Per chi non ha questa disponibilità economica, l'alternativa plausibile rimane la vendita di cannabis e cocaina per mettere da parte il necessario.

Secondo un gruppo di persone di origine afghana, i migranti rapinano altri migranti con la minaccia di coltelli per ottenere i soldi per la traversata. Abuzar Afzali, 30 anni, che viene da un villaggio fuori Kabul, ha dichiarato alla BBC international che: "Il parco è un luogo pericoloso di notte. Ci sono uomini con i coltelli e qualche volta arriva la mafia delle barche". 'Voglio pagarli per quello che chiedono - ribadisce Abuzar - così posso andare nel Regno Unito, ma non ho ancora i soldi. Alcuni vendono droghe per ottenere i soldi. Questi uomini cattivi - la mafia della barche - sono l'unico modo".

Spesso nemmeno il pagamento di queste 'tariffe' porta la traversata a compimento poiché i migranti vengono intercettati e portati al porto di Dover dalla Border Patrol.

L'emergere di un nuovo fronte nel mercato della tratta - gestito principalmente da bande albanesi o curde - sarà profondamente destabilizzante per il ministero dell'Interno britannico, che dovrà affrontare un'indagine a breve sulla gestione della crisi da parte della commissione per gli affari interni della House of Commons.

Gli attivisti delle Ong hanno stimato che il totale degli attraversamenti clandestini quest'anno potrebbe raggiungere e probabilmente superare i 7.500.

La maggior parte dei viaggi parte dalla Francia, ma un numero crescente di migranti ritiene di avere maggiori possibilità di successo dal Belgio. Un volontario, addetto alla distribuzione dei pasti, si é sfogato davanti ai cronisti evidenziando le difficoltà presenti nel tracciamento dei flussi stessi: "C'è un vero mix di persone che vogliono principalmente scoprire il paese. Sono per lo più migranti economici, piuttosto che rifugiati. Adesso ce ne sono sempre di più. È difficile sfamarli tutti". "La maggior parte sono giovani africani, mentre alcuni provengono da Afghanistan, Siria, Iran e territori palestinesi".

Enayatullah Safi ha detto di aver impiegato un anno per andare a piedi dalla sua casa nella provincia di Kapisa vicino a Kabul, in Afghanistan, verso l'Europa occidentale.

Il 24enne, che lavorava come saldatore nel suo paese di origine, ha detto di essere a Bruxelles da una settimana e di aver dormito per strada perché gli enti di beneficenza non avevano più letti a disposizione. "La maggior parte delle persone - aggiunge il giovane afghano - vuole andare in Inghilterra. Questo è il loro sogno. Ma è difficile arrivarci, perché non possiamo permetterci di pagare questa mafia dei gommoni; ho dovuto lasciare la mia casa e la mia famiglia a causa dei talebani, volevano che li aiutassi a far saltare in aria le persone saldando bombe esplosive nelle biciclette. Non avevo altra scelta che scappare".

Un altro migrante ha raccontato ad un inviato dell'Independent di come ha trascorso due giorni aggrappato alla parte inferiore di un camion per raggiungere l'Europa occidentale. Ha aggiunto: "Due dei miei amici che hanno fatto questo con me sono morti perché si sono addormentati mentre si tenevano sotto il camion. Sono caduti e sono morti".

La rotta belga è entrata prepotentemente nel dibattito pubblico dopo che lo scorso anno 39 migranti vietnamiti sono morti all'interno di un container refrigerato spedito dal porto di Zeebrugge - Belgio - e diretto a Purfleet, Essex.

Mehdi Kassou, che gestisce una organizzazione non governativa per la salvaguardia dei rifugiati a Bruxelles, ha dichiarato: “Siamo

bloccati in una situazione che inevitabilmente porta le persone alla morte o nelle mani dei trafficanti che le conducono alla morte, ed è ovvio che agli stessi trafficanti non freghi niente del destino dei migranti stessi“.

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