“Mamma hanno sparato tre razzi contro di noi”. È la voce di un ragazzo di leva a bordo del Moskva, la nave affondata nei giorni scorsi a largo delle coste ucraine. La voce di chi non si aspettava di dover assistere a un attacco contro l'ammiraglia della flotta russa sul Mar Nero.
Ma è anche una preziosa testimonianza di quanto accaduto nella notte in cui Mosca ha subito la più grave perdita in questa campagna ucraina. A renderla nota è stata la madre del ragazzo, contattata dagli attivisti di Radio Svoboda.
Questi ultimi stanno cercando di contattare tutti i familiari dei soldati a bordo del Moskva. In tal modo l'obiettivo è ricostruire quanto accaduto, capire esattamente la dinamica. Per Kiev la nave è stata colpita da due Neptune e il successivo incendio ha provocato l'affondamento. Per i russi invece a bordo si sono sviluppate delle fiamme e a causa di una tempesta, durante le manovre di avvicinamento a Sebastopoli, che ha fatto naufragare la nave.
Il Pentagono è convinto dell'attacco ucraino andato a buon segno. La testimonianza del ragazzo, tra i marinai messi in salvo, lo confermerebbe. “Mamma, hai capito cos'è successo? Ci hanno sparato contro tre razzi”, ha ripetuto il militare.
È stata la madre, contattata dall'emittente, a raccontare quanto detto dal figlio. La conversazione sarebbe avvenuta il giorno seguente l'attacco e l'affondamento del Moskva. Ai ragazzi ritornati in Crimea e sopravvissuti all'attacco, le autorità russe hanno consegnato dei telefonini. Questo perché chi è scampato alle esplosioni ha comunque perso tutto: documenti, cellulari e vestiti sono rimasti a bordo e i marinai dovevano in qualche modo raggiungere i parenti per avere almeno dei ricambi.
Da qui dunque la conversazione riportata da Radio Svoboda. “Non c'è stato alcun incendio – ha dichiarato la donna a proposito della chiamata con il figlio – i razzi che hanno colpito la nave sono stati tre”. Particolare importante perché diverge con la versione ucraina, secondo cui sono stati due i Neptune lanciati.
“Mio figlio era nel panico – ha aggiunto la donna – mi ha raccontato che tutti quelli che erano sul ponte sono morti”. Secondo il marinaio sarebbero forse 40 le vittime, ma c'erano anche feriti gravi. Ha visto quindi un autentico inferno a bordo prima di essere imbarcato, assieme a tutti gli altri sopravvissuti, sulla fregata Makarov. Venerdì sera da Mosca è arrivato quello che, secondo i russi, è il bilancio definitivo del disastro: si parla, in particolare, di un morto e 27 dispersi, mentre in 396 sarebbero stati messi in salvo.
Numeri completamente diversi da quelli di cui ha parlato il ragazzo nella conversazione con la madre.C'è poi un altro dettaglio: secondo il marinaio il Moskva era pronto per andare verso Odessa. Forse quindi era in previsione uno sbarco lungo le coste della città ucraina.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.