In Marocco hanno destato scandalo e ironia delle sculture raffiguranti due pesci immortalati nell’atto di fare un salto fuori dall’acqua. Le contestazioni avanzate all’indirizzo delle statue attenevano essenzialmente al fatto che le stesse avrebbero offeso la morale locale in quanto “pornografiche”. Di conseguenza, giovedì è iniziata la demolizione delle controverse sculture, realizzate da un artista rimasto nell’anonimato.
I pesci della discordia erano stati ubicati all’interno di una rotatoria nella città costiera di Mehdia, nella provincia di Kénitra, nel nordovest del Paese. Obiettivo delle due sculture, di colore pesca, era rendere omaggio alle tradizioni marinare e ittiche della località citata, ma le stesse non hanno fatto altro che indignare numerosi cittadini, a causa della loro, accusavano i contestatori, “forma eccessivamente fallica”. Il motivo dominante della protesta di alcuni residenti era appunto il fatto che le statue somigliavano “più a dei peni che a dei pesci”.
Altre critiche, diffuse principalmente tramite i social, hanno invece messo in evidenza i soldi pubblici che sarebbero stati sprecati dalle autorità locali per tale progetto artistico di dubbio gusto piuttosto che per iniziative ben più importanti e utili per la collettività. In particolare, un utente ha postato sul web, nel quadro delle polemiche relative alle due sculture di Mehdia, il seguente messaggio di fuoco nei riguardi dei politici del posto: “Pesci pornografici. La gente della provincia di Kénitra chiede riforme e le autorità rispondono con quelle sculture”.
Mentre infuriava la protesta, molti cittadini si sono inoltre chiesti quale influente personalità locale potesse avere promosso la realizzazione di quella controversa opera artistica. Secondo molte indiscrezioni, i due pesci dalla presunta forma fallica sarebbero stati commissionati su iniziativa di Abderrahim Bouras, presidente del consiglio municipale di Mehdia.
L'amministrazione della vicina città di Kenitra si è subito tirata fuori dalle polemiche, chiarendo di non avere mai condiviso o cofinanziato l'iniziativa artistica del comune di Mehdia.Fatto sta che, per placare la collera dei cittadini, le istituzioni del posto hanno alla fine deciso di eliminare la chiacchierata installazione, la cui demolizione è appunto cominciata giovedì.
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