Martin Schulz ora fa il conservatore

Martin Schulz tenta la carta "migranti" per risalire la china. A meno di due mesi dalle elezioni federali, l'Spd cambia atteggiamento sull'immigrazione. Giovedì, poi, la visita in Italia per la cooperazione tra stati membri. E' uno Schulz conservatore che non ti aspetti

Martin Schulz ora fa il conservatore

La parabola ascendente di Martin Schulz si è drasticamente interrotta. La grande speranza dei socialdemocratici, data per vincente per più di qualche mese durante la scorsa primavera, si è arenata da quando le elezioni regionali hanno confermato la leadership nazionale di Angela Merkel. La locomotiva Schulz, insomma, è ferma ed ora tenta la carta "migranti" per provare a risalire la china. Una mossa a sorpresa e completamente inaspettata. La predica, del resto, viene da un pulpito quantomeno inatteso. Ma perché adesso Schulz si è messo a fare il conservatore? La risposta, come detto, è alla portata di mano: il 24 settembre è vicino, il giorno delle elezioni federali tedesche, e la vittoria di Angela Merkel sembra essere più scontata che mai. Martin Schulz, solo a marzo scorso, aveva contribuito a far sì che i sondaggi attribuissero all' Spd un dato attorno al 33%. Una percentuale in grado di superare l'Unione CDU/CSU dell’attuale Cancelliere. Ora, però, a meno di due mesi dalle elezioni, Schulz è dato al 22%, a diciotto punti di distanza dalla Merkel. Insomma, quella che si prospetta per Schulz è una vera e propria debacle e allora, numeri alla mano, ben vengano anche le critiche alle politiche sui migranti. Con tanto di capatina su quello che accade in Italia.

Le critiche sono arrivate per mezzo della Bild am Sonntag, quotidiano che risulta essere tra i più letti in Germania. Intervistato nell'edizione domenicale, Schulz si è concentrato sul fenomeno incontrollato degli sbarchi sulle coste italiane: "Si tratta di numeri che dovrebbero preoccupare. E chi pensa di poter temporeggiare fino a dopo le elezioni non è altro che un cinico". Poi, è tornato indietro nel tempo, decidendo di attaccare la Merkel sulla sua linea riguardo i migranti. Era il 2015, del resto, quando in Germania arrivarono un milione di profughi in un modo, a sua detta "sostanzialmente incontrollato". "Una situazione che potrebbe ripetersi, se non agiamo tempestivamente", ha aggiunto il candidato socialdemocratico, che sembrerebbe orientato, quindi, a guidare una sorta di nuovo format conservatore o almeno ad una rivisitazione profonda della Weltanschauung, la visione del mondo, del proprio partito d'appartenenza.

Ma il candidato alla Cancelleria non si è fermato a queste argomentazioni. In una seconda intervista, rilasciata a Le Monde, il presidente del partito Socialdemocratico si è lasciato andare ad argomentazioni ancor più inaspettate. Parlando del peso della Germania all'interno dell'Ue e della necessità di cooperazione tra paesi, infatti, ha sostenuto convintamente come non sia più possibile che un insieme di paesi del Nord Europa "dettino condizioni" in materia di politiche economiche agli altri stati membri. Macron, ad esempio, dovrebbe essere lasciato libero di lavorare all'insieme di riforme che ha programmato senza particolari diktat provenienti da Berlino o da Bruxelles. Giovedì, infine, la visita in Italia nella quale proporrà a Gentiloni, dicono alcuni, un nuovo accordo di mutua solidarietà.

I migranti vanno gestiti meglio, quindi, e i paesi del Sud Europa non vanno lasciati soli nel gestire il fenomeno dell'immigrazione. Sembra un discorso di Marine Le Pen, invece, sono parole e musica di Martin Schulz. Un nuovo conservatore sulla scena politica continentale.

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