Riuscendo abilmente a non nominarlo mai, Meryl Streep ha investito con un autentico tsunami di urticanti sberleffi al vetriolo il presidente Usa Donald Trump, che in un tweet il 9 gennaio scorso, l'aveva definita "l'attrice più sopravvalutata di Hollywood" solo perché l'aveva criticato alla consegna dei Golden Globes. Ieri sera alla al gala Human Rights Campaign, ong per sostenere la comunità Lgbt, Streep ha attaccato Trump: "Se sopravviveremo a questo incerto momento, se il suo (di Trump) catastrofico istinto alla rappresaglia non ci porterà ad un inverno nucleare, dovremo ringraziare e molto il nostro attuale leader", ha ironizzato Streep aggiungendo però seria: perchè "ci ha fatto riscoprire quanto la democrazia sia fragile.
La frusta dell'esecutivo, alimentata attraverso twitter, può sferzare ed intimidire, punire ed umiliare, delegittimare la stampa ed dare vita a nemici immaginari con regolarità spasmodica ed una facilmente prevedibile provocazione".L'attrice poi ha continuato: "Sì, io sono la più sopravvalutata, eccessivamente onorata e al momento sono la più sgridata attrice della mia generazione".
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