Il Messico apre al dialogo con gli Stati Uniti per evitare un tracollo economico e finanziario del Paese.
Negli ultimi giorni il governo messicano è in preda al panico per l’imminente introduzione di nuove tasse doganali imposte dall’amministrazione Trump sugli scambi tra i due paesi. Ed è proprio per questo motivo che Città del Messico ha deciso di inviare una delegazione governativa, capitanata dal diplomatico Marcelo Ebrard, a Washington per instaurare le basi di una nuova intesa con gli Stati Uniti.
Il capo della diplomazia messicana sta cercando in tutti i modi di studiare dei piani d’azione condivisi con gli Usa, che chiedono in primis il blocco totale del flusso d’immigrati verso il confine comune, come punto fondamentale della politica di stop all’accoglienza dei clandestini portata avanti da The Donald. Questa nuova crisi tra i due paesi confinanti ha portato il presidente americano Donald Trump a introdurre delle nuove tasse doganali che entreranno in vigore il prossimo 10 giugno. A complicare il quadro delle relazioni diplomatiche è inoltre la conferma delle condizioni del recente accordo di libero scambio nordamericano Usmca tra Stati Uniti, Messico e Canada, siglato lo scorso 30 novembre.
L’imposizione di nuovi dazi doganali, che sfiorerebbero il 25% agli inizi del mese di ottobre, potrebbe “provocare instabilità finanziaria ed economica", che a sua volta potrebbe minacciare la capacità del Messico di "controllare i flussi migratori", come dichiarato dal diplomatico messicano Marcelo Ebrard. Nonostante le difficoltà reali di trovare una soluzione condivisa tra Stati Uniti e Messico, il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador ha dichiarato di essere fiducioso di un’intesa con Washington: “Siamo per la libertà commerciale e un accordo può essere trovato".
Anche Trump ha twittato che le negoziazioni con il paese del Centroamerica possono essere un successo per entrambi i paesi, sottolineando come il tutto dipenda dalle azioni che il governo messicano deciderà intraprendere nelle prossime settimane: "Come segno di buona volontà, il Messico dovrebbe interrompere immediatamente il flusso di persone e droghe che attraversano il suo paese verso il nostro confine meridionale, può farlo se vuole!".
Come molti analisti riportano, l'introduzione di nuove tariffe nuocerebbe soprattutto all’economia messicana che potrebbe subire una pesante battuta d’arresto e mettere in discussione la leadership dell’attuale presidenza Obrador.
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