Migranti, in Germania è boom di matrimoni con minori

Secondo il ministero degli Interni di Berlino, in Germania almeno 1.500 minori stranieri risultano già sposati. La maggior parte sono migranti provenienti da Siria, Iraq e Afghanistan

Migranti, in Germania è boom di matrimoni con minori

“Non possiamo tollerare i matrimoni forzati, soprattutto quando sono coinvolti minori”, dichiarava lo scorso giugno il ministro della Giustizia di Berlino, Heiko Maas, intervenendo sul tema della diffusione della poligamia e dei matrimoni con i minorenni, tra i migranti arrivati in Germania lo scorso anno. “Nessuno può venire qui e arrogarsi il diritto di mettere i suoi valori culturali o il suo credo religioso al di sopra della nostra legge”, aveva detto il ministro.

Eppure, in Germania, tra i migranti, il numero dei matrimoni in cui sono coinvolti minori, anche sotto i 14 anni, è aumentato drasticamente negli ultimi mesi. Tanto che il fenomeno, diffusissimo tra le centinaia di migliaia di migranti arrivati in Germania, si è trasformato, per Berlino, in un problema giuridico, oltre che sociale e culturale.

Negli ultimi mesi il numero dei matrimoni contratti con minorenni ha raggiunto, infatti, quota 1.500. A fornire il dato è il ministero degli Interni tedesco che, nella giornata di venerdì, in risposta ad un’interrogazione dei Verdi, ha chiarito che in Germania, al 31 luglio, risultavano sposati ben 1.475 minori provenienti dall’estero, 1.152 ragazze e 323 ragazzi, iscritti nel registro centrale degli stranieri. In 361 casi si tratta, addirittura, di ragazzine con meno di 14 anni. La maggior parte dei bambini stranieri che risultano già sposati proviene da Paesi musulmani, in particolare da Siria, Iraq ed Afghanistan.

Il fenomeno, tuttavia, potrebbe essere più ampio e andare ben oltre il quadro dipinto dai dati ufficiali. I casi potrebbero essere molti di più. Tutti i bambini iscritti nel registro degli stranieri che risultano già sposati, infatti, hanno contratto il matrimonio nel proprio Paese d’origine. Ma tra i migranti residenti in Germania, la poligamia e i matrimoni forzati con minori sarebbero, allo stesso modo, diffusissimi. Il trucco, scrive il settimanale Tempi, sarebbe quello di celebrare il matrimonio con la sposa-bambina in moschea, registrando l'unione legalmente solo una volta che la ragazza raggiunge la maggiore età. Anche per i casi di poligamia, il metodo è lo stesso: uno solo dei matrimoni viene registrato legalmente, mentre le nozze con le altre mogli vengono celebrate soltanto in moschea.

Così, ora, la giurisprudenza tedesca deve far fronte a diversi problemi. Come quello del riconoscimento dei matrimoni con minorenni, vietati in Germania. Secondo la legge tedesca, infatti, ci si può sposare soltanto una volta raggiunta la maggiore età, eccezion fatta per i ragazzi a partire dai 16 anni, per i quali, però, resta necessario il placet dei genitori o di un tribunale. Ma gli arrivi in massa dei rifugiati, differentemente da quanto aveva dichiarato il ministro Maas, rischiano di far cambiare pure la giurisprudenza. Un caso eloquente in proposito è quello che ha visto un rifugiato siriano appellarsi alla corte regionale di Bamberga. L’uomo voleva unirsi in matrimonio con la cugina quattordicenne, ma la città di Aschaffenburg, nel sud della Germania, aveva respinto la sua istanza e aveva preso in custodia la ragazza. Il rifugiato ha quindi fatto ricorso alla corte territoriale di Bamberga, che gli ha dato ragione, legittimando di fatto la sua unione con una ragazza minore di 16 anni.

Il caso di Bamberga, dunque, apre un precedente pericoloso di cui la Suprema Corte Tedesca potrebbe tenere conto,

riconoscendo come legittimi, sulla base di questa sentenza, i matrimoni con minori contratti all'estero. Matrimoni che spesso, non sono altro che unioni forzate tra uomini adulti e ragazze che sono, in realtà, poco più che bambine.

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