Nove mesi per salvare Schengen, evitare che la crisi dei migranti sbricioli l'Europa e scongiurare il ritorno dei controlli alle frontiere interne che potrebbe costare fino a 1.400 miliardi di euro in dieci anni. È la roadmap della Commissione europea presentata dal Commissario agli affari interni Dimitris Avramopoulos. Il piano lunedì sarà sul tavolo del vertice straordinario con la Turchia. Idea di fondo: frenare i flussi, che nel 2015 hanno portato al record di domande d'asilo in Ue: oltre 1,2 milioni, con un balzo del 123% in un anno, far partire davvero il meccanismo di ricollocazioni e resettlement volontari (ovvero l'accoglienza diretta a partire dai campi nei paesi vicini della Siria), spezzare il meccanismo delle chiusure unilaterali delle frontiere.
Il ministro dell'Interno italiano Angelino Alfano e il suo omologo tedesco Thomas de Maiziere hanno scritto una lettera alla Commissione europea in cui chiedono di creare un sistema di registrazione dei migranti a livello europeo e auspicano un'armonizzazione delle procedure per i richiedenti asilo. Secondo quanto riferisce la Sueddeutsche Zeitung, i due ministri hanno che il meccanismo di registrazione Ue, che dovrebbe includere i controlli di sicurezza, venga allestito con l'aiuto dell'agenzia Frontex e che l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (Easo) ottenga più staff e finanziamenti in modo da poter diventare una "vera agenzia europea per l'asilo". Se l'obiettivo di Bruxelles è tornare alla normalità "entro dicembre", nei nove mesi si profila un cordone sanitario attorno alla Grecia. Nella roadmap è, infatti, previsto che il 13 maggio possa essere ridisegnata la frontiera esterna della Ue.
In cantiere è stata messa anche la riforma del regolamento di Dublino che il Commissario presenterà il 16 marzo, a due giorni dal secondo vertice del mese. Intanto la regola che impone di riportare nel paese di prima accoglienza i richiedenti asilo pur essendo "superata" andrà rispettata. Tanto che, nella missiva indirizzata al vice presidente della Commissione Frans Timmermans e a Avramopoulos, Alfano e De Maiziere invitano a compiere una "ambiziosa riforma delle regole di Dublino" che prevedono che gli immigrati debbano chiedere asilo nel primo Paese Ue in cui entrano, creando quello che definiscono un "sistema di asilo comune europeo riadattato". I due suggeriscono di identificare gli immigrati che hanno bisogno di protezione internazionale nei Paesi di origine o nei Paesi di transito prima di portarli in Europa, ovvero l'approcccio attualmente usato nella cooperazione con la Turchia. Lo scopo sarebbe di creare "un sistema istituzionalizzato di ricollocamento in Ue". Secondo Alfano e De Maiziere, inoltre, è necessario che i rifugiati vengano ripartiti sul territorio dell'Unione europea tramite il sistema di quote annuali e bisogna redigere una lista Ue di Paesi "sicuri" di origine e attivare un "robusto e coordinato meccanismo di rimpatrio europeo" per rimandare indietro i "migranti economici".
L'obiettivo del prossimo summit resta quello di "tornare a Schengen", blindare la frontiera esterna
e così chiudere la porta della rotta balcanica che parte dalla Turchia. Da lì nel 2015 sono entrate 880mila persone nel 2015, 128mila nei primi due mesi di quest'anno. Un ritmo da oltre duemila al giorno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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