Dopo un breve periodo di stabilità politica, l'Afghanistan sembra di nuovo ripiombare negli anni della guerra civile: le milizie locali nate per contrastare i taliban stanno sfuggendo al controllo delle autorità.
Per porre un argine ai taliban, il governo afgano del presidente Ashraf Ghani ha iniziato ad appoggiare gruppi armati formati da migliaia di uomini. Il movimento dei talebani (taliban, che vuol dire “studenti” in lingua pashtun) nasce nel nord del Pakistan nei primi anni Novanta. Dopo la sconfitta sovietica in Afghanistan, i talebani – alcuni studenti nelle scuole religiose della zona, le madrasse, educati a una versione estrema dell’islam sunnita – promettevano di riportare la stabilità in quelle zone di confine, oltre che di imporre alla società la loro versione estrema della sharia, la legge islamica. Il mullah Omar, capo dei talebani, insegna in una madrassa del Pakistan, prima di partire alla conquista dell’Afghanistan. Dalla fine del 1994 i talebani riescono a conquistare buona parte del Paese, con finanziamenti e aiuti militari da Islamabad. A mettere fine al regime sanguinario dei talebani saranno gli Stati Uniti, gli stessi ad averli finanziati in origine, nel 2001.
Nel 29 settembre del 2014 si insedia al governo Ashraf Ghani, finora unico primo presidente dell'Afghanistan dalla caduta dei talebani. Nel frattempo, i taliban che hanno perso il controllo del territorio, cotinuano a rappresentare una minaccia per la stabilità del Paese. E così sono sorte le milizie locali che cercano di contrastare i taliban. I miliziani in molte parti dell’Afghanistan rappresentano l’unica possibilità per contrastare i taliban. Solo nella regione di Faryab sono più di cinquemila gli uomini arruolati in gruppi armati irregolari.
Il copione però sembra essere lo stesso di altre nazioni in Medio Oriente. Le milizie, infatti, si stanno ribellando e il rischio è quello di riportare il Paese indietro negli anni 90, gli anni della guerra civile. Tant'è vero che queste milizie in passato hanno commesso violazioni dei diritti umani e si rifiutano di obbedire alle autorità. A causa di un addestramento inadeguato, della mancanza di controlli e della diffusione dell’impunità, alcuni gruppi si sono trasformati in bande criminali.
La scelta del governo del presidente Ghani di favorire la formazione di queste milizie rappresenta un’inversione di marcia rispetto alla posizione del governo precedente,
che aveva tentato di disarmare i combattenti. Il governo ha inoltre deciso di aumentare da 30mila a 45mila gli uomini dell’Afghan local police (Alp), le forze di difesa simili alle milizie ma appoggiate dagli Stati Uniti.
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