Se non bastavano le accuse di nazismo e fascismo, gli strali lanciati contro Paesi accusati di fornire un porto sicuro ai terroristi, le minacce di invadere il Continente con migliaia di migranti, ora Recep Tayyip Erdogan alza ancora la posta e avverte gli europei che non potranno più considerarsi al sicuro.
Se l'Europa continuerà con questo atteggiamento, sostiene il presidente turco, i suoi abitanti non saranno più al sicuro nel mondo. Un altro colpo al muro della retorica, arma che sta usando ormai da giorni, con l'approssimarsi di una scadenza, il referendum costituzionale del 16 aprile, in cui si deciderà del futuro del Paese: repubblica presidenziale o repubblica parlamentare, come già è.
Più si avvicina il referendum più aumenta la foga nazionalista del presidente turco, che spera così di recuperare i
voti degli indecisi, facendo appello a un patriottismo che ai suoi concittadini, di qualsiasi colore politico, di certo non manca. E provando a riunirli intorno alla sua idea, il "sì", la repubblica del "tutto in mano mia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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