Un politico belga finisce al centro della polemica dopo essersi dipinto la pelle di nero in occasione dei una tradizionale festa di Natale.
Sven Gatz, il Ministro per la gioventù, i media e la cultura del governo delle Fiandre, è stato criticato per esserci travestito da Pietro "il nero". Un personaggio del folklore dei Paesi Bassi e del Belgio, che compare nella notte tra il 5 e il 6 dicembre nei panni di un servo moresco, come aiutante di San Nicola nel portare i doni. Tuttavia, negli ultimi anni, l'innocente maschera di tempi lontani, che i bambini olandesi adorano, è diventata motivo di divisioni e scontri: infatti da un lato c’è la fazione “Zwarte Piet è assolutamente razzismo”, dall’altro quella “Zwarte Piet è assolutamente una tradizione natalizia”.
La foto incriminata è stata postata dal ministro su Twitter: in essa viene ritratto con le labbra rosse e i capelli ricci in stile "black", accompagnata dal messaggio: "E cantiamo e saltiamo e siamo felici, perché non ci sono bambini cattivi."
Dal canto suo Gatz, nel tentativo di giustificarsi, ha detto che il travestimento gli era stato proposto dal sacerdote locale, in occasione di una recita natalizia.
Tuttavia, in tempi di politically correct, anche la più piccola "dimenticanza", benché fatta in buona fede come sembra essere il caso del ministro, non viene perdonata: tant'è vero che le minoranze non si sono fatte attendere. Wouter Van Bellingen, l'attuale direttore del Forum regionale delle minoranze, ha fatto notare che quel travestimento era di cattivo gusto e offensivo. “A livello globale, la figura di Zwarte Piet è spesso causa di critiche. E se lo sai ... Come fai a condividere una tua foto conciato in quel modo?”
Sven Gatz messo con le spalle al muro si è difeso così: "Mi sono sempre speso contro il razzismo. E adesso divento un razzista solo per essermi colorato la faccia? Suvvia. Ama, e non odiare".
Dal punto di vista cristiano, il personaggio raffigurebbe un aiutante di San Nicola originario dell'Etiopia che il santo conobbe in un mercato di schiavi a Myra e che si chiamava appunto Petrus (Pietro). Ma nonostante ciò, gli oppositori dicono che la figura della tradizione belga sarebbe in realtà una caricatira di uno schiavo africano che dura dal periodo coloniale.
Il tribunale di
Amsterdam si è detto concorde con le conclusioni messe in luce da un comitato olandese contro le discriminazioni e un gruppo consultivo delle Nazioni Unite creato ad hoc secondo cui Pietro "il nero" sarebbe offensivo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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