Molotov contro una sede repubblicana in North Carolina

Attacco incendiario contro la sede del Partito Repubblicano in North Carolina. Una bottiglia molotov è stata scagliata contro un finestra dell'edificio, provocando un incendio che ha distrutto manifesti per Trump, mobilio ed altro materiale

Da Twitter
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A poche settimane dal voto un nuovo episodio di violenza macchia la politica americana. A Hillsborough (North Carolina) una bottiglia incendiaria è stata lanciata contro una sede del Partito repubblicano. E su un muro di un vicino edificio è stata dipinta la scritta "nazisti". Nessuno è rimasto ferito nell’incendio, mentre il direttore esecutivo del Gop, in North Carolina, ha definito l’episodio "terrorismo politico".

Alcune foto diffuse sui social network (guarda) mostrano pareti e mobili bruciati al pari dei cartelli dei candidati, tra i quali quello di Donald Trump, completamente distrutto dalle fiamme. Sconosciuti hanno lanciato la molotov attraverso una finestra dell’edificio e la bottiglia incendiaria è esplosa all’interno della sede.

Trump non ha perso l’occasione per accusare Hillary Clinton, puntando il dito contro "gli animali che rappresentano" la candidata democratica alle elezioni dell’8 novembre e "i democratici in North Carolina", perché, ha assicurato, "vinceremo".

Da parte sua Clinton ha condannato l’accaduto sul suo account Twitter, definendolo "orribile e inaccettabile" e dicendosi sollevata per il fatto che non vi sono state vittime.

Le accuse di Trump ai democratici per la molotov sono arrivate poche ore dopo che il candidato repubblicano, sempre su Twitter, è tornato a denunciare presunte scorrettezze degli avversari e possibili brogli elettorali. "Le elezioni sono assolutamente truccate dai media disonesti e distorti che sostengono Hillary l'imbrogliona, ma anche in molti seggi elettorali, è triste", ha scritto Trump che - da quando ha cominciato ad arretrare pesantemente nei sondaggi, principalmente a causa dello scandalo provocato dal video con le sue frasi volgari e sessiste - insiste nel mettere in dubbio la correttezza del processo elettorale.

Anche il candidato repubblicano alla vice presidenza, Mike Pence, ha parlato di "una sensazione di elezioni truccate" a causa "della campagna dei media" contro Trump. Il governatore dell'Indiana però non ha messo in dubbio la correttezza del sistema elettorale: "Il popolo americano parlerà nel processo elettorale che culminerà l'otto novembre", ha detto sottolineando che Trump "accetterà la volontà che sarà espressa dal popolo americano".

"Ma fino all'Election day - ha concluso in un'intervista televisiva - noi continueremo a batterci con tutte le nostre forze anche contro tutte le previsione e contro la maggior parte di voi nei media nazionali".

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