Nella parte sud-orientale della Russia europea, in una vasta zona degli Urali meridionali, occupata dalla regione di Orenburg, si starebbero tenendo le esercitazioni delle forze missilistiche strategiche russe. Secondo quanto annunciato dal Ministero della Difesa russo, le attività addestrative dureranno fino al 4 aprile 2015. Nel corso delle esercitazioni saranno verificate le capacità delle unità e la prontezza operativa in linea con il programma di addestramento per le truppe dell’Armata Missilistica Strategica. Nell’esercitazione saranno coinvolti oltre 3.500 soldati russi con l'obiettivo principale di migliorare le prestazioni operative dei comandanti e ufficiali di tutta la catena di comando, e di migliorarne le competenze pratiche nell’ambito delle task force e delle unità in caso di minaccia imminente o di un attacco terroristico vero e proprio.
Nello scenario delle esercitazioni sono incluse operazioni simulate per il dispiegamento rapido delle unità e delle divisioni nei luoghi dove dovranno affrontare gli eventi delle emergenze. Sempre secondo il Ministero, un’attenzione particolare sarà rivolta all’addestramento che sarà condotto sotto la supervisione del Comandante in capo delle forze missilistiche strategiche, Colonello Generale Sergey Karakayev. L’armata Missilistica di Orenburg è dotata di sistemi di missili balistici intercontinentali RT-2PM (nome in codice NATO SS-25 Sickle con una gittata di 10.000 km ed in grado di trasportare una testata nucleare) e R-36М Voyevoda (nome in codice NATO SS-18 Satan con una gittata tra i 10.000 e i 16.000 km capace di trasportare testate nucleari). Nei primi mesi di quest’anno, in diverse aree della Russia, si sono svolte altre esercitazioni secondo il piano annunciato, lo scorso dicembre, dal Ministero della Difesa russo che prevedeva di condurre almeno 4.000 esercitazioni militari in tutto il paese nel 2015. Nel mese di marzo sono stati effettuati altri test sulla prontezza operativa di diversi reparti/unità tra cui la flotta del nord, elementi del distretto militare occidentale e truppe aviotrasportate, coinvolgendo 38 mila soldati, 3.360 veicoli militari, 41 navi e 15 sottomarini e 110 aerei ed elicotteri. Secondo il Ministero della Difesa russo lo scopo delle manovre era quello di verificare il livello di preparazione della Flotta del Nord e varie formazioni nell’Artico russo contro eventuali scenari bellici.
Le numerose manovre militari russe, su larga scala, decise da Mosca sono senz’altro il risultato del deteriorarsi dei rapporti con l’Occidente sin dalla fine della guerra fredda a causa della crisi in Ucraina e in risposta alle varie esercitazioni annunciate dalla NATO per quest’anno. Infatti è prevista, per il prossimo autunno, un’imponente attività esercitativa della NATO che coinvolgerà molte forze, come non si vedeva da anni. L’esercitazione si chiamerà “Trident Juncture 2015” (TRJE15) e sarà la più grande esercitazione NATO dalla fine della Guerra fredda. Vedrà la partecipazione di forze aeree, terrestri, navali e di forze speciali in grado di essere schierate rapidamente nelle operazioni ovunque sia necessario.
Elvio Rotondo
Country Analyst del think tank “Il Nodo di Gordio”
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