Mosul, bambino viene liberato dalla cintura esplosiva

Un militare iracheno con molta cautela toglie una cintura esplosiva nascosta sotto la maglietta di un bambino. Intanto a Mosul la situazione è sempre più drammatica

Mosul, bambino viene liberato dalla cintura esplosiva

Un bambino piccolo viene disarmato da un soldato iracheno nei dintorni di Mosul, un tempo roccaforte del sedicente Stato islamico. Porta una cintura esplosiva legata intorno alla vita e nascosta sotto la maglietta del Chelsea. Un filmato, pubblicato dal sito Liveleak.com, mostra la drammatica scena. Il soldato taglia con estrema lentezza i fili dell'ordigno, e allontana il dispositivo (sembra un telefono cellulare con delle batterie) cercando di rassicurare il piccolo, che ovviamente ha paura. Il video colpisce per la drammaticità. Questo bambino è stato utilizzato come un'arma, così come moltissimi civili trattati come "scudi umani". ln circa due minuti il soldato libera il bambino (guarda il video). Il piccolo ammette di essere stato mandato dall’Isis, per la precisione da suo zio.

A Mosul la situazione è drammatica. Oltre 180mila persone sono fuggite dai quartieri occidentali da quando il 19 febbraio è stata lanciata l'offensiva militare contro l'Isis. Lo ha reso noto il governo di Baghdad, precisando che in 111mila hanno cercato riparo in 17 campi e centri di accoglienza vicini, mentre molti altri sono stati ospitati da parenti. ''Le agenzie umanitarie
stanno considerando la possibilità che altre 300mila-320mila civili possano fuggire nelle prossime settimane'', ha detto l'Ocha, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di coordinare gli aiuti umanitari.

"Ma il peggio deve ancora venire a Mosul", dice il rappresentante dell'Unhcr in Iraq, Bruno Geddo, parlando con la stampa a Ginevra. "Con 400mila persone intrappolate nella città vecchia in una situazione di panico e penuria (di cibo, ndr) primo o poi il tappo potrebbe saltare" sotto forma di un "nuovo e imponente flusso" di rifugiati.

Finora, ha spiegato il rappresentante dell'Agenzia Onu, circa 157mila civili hanno raggiunto i centri di accoglienza e di transito da quando, circa un mese fa, è scattata l'offensiva delle forze governative per riconquistare la zona ovest della città.


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