L'esercito iracheno ha messo a segno un colpo molto importante contro il sedicente Stato islamico, riconquistando l'aeroporto di Mosul. L'offensiva per liberare la città dalle bandiere nere (che la controllano dal 2014) è partita a ottobre scorso. Dopo uno stallo di alcune settimane è ripartita lo scorso 19 febbraio: l'avanzata, dopo lo scalo aereo e la base di al Ghazlani, nella periferia sud-ovest di Mosul, permetterà di lanciare altre operazioni verso ovest, dove si annidano migliaia di combattenti Isis.
Quattro soldati delle forze anti-terrorismo irachene sono morti e altri tre sono rimasti feriti dopo un attacco con i razzi Katyusha lanciato dai miliziani dell'Isis contro l'aeroporto di Mosul. Il generale di brigata Bahnam Mohammad al-Kazimi, uno dei comandanti che all'alba hanno guidato l'operazione per la riconquista dello scalo, ha confermato che le forze governative ora hanno il "controllo totale" dell'aeroporto che, tuttavia, deve ancora essere "ripulito" da eventuali ordigni e da possibili jihadisti ancora nascosti all'interno.
L'attacco contro l'Isis è iniziato la notte scorsa con alcuni raid aerei (con jet, droni ed elicotteri) della coalizione internazionale a guida americana. I jihadisti hanno provato a resistere all'avanzata delle forze irachene anche con il lancio di colpi di mortaio da zone interne della città. Prima dell'inizio delle operazioni erano stati lanciati volantini che avvisavano gli abitanti dell'imminente offensiva.
Le Nazioni Unite hanno espresso preoccupazione per i civili che restano nella città, fino a 650mila persone. La tv di Stato irachena ha trasmesso immagini di soldati iracheni che fanno il segno della vittoria e issano la bandiera irachena nello scalo davanti a carri armati e mezzi blindati.
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