Muore a 10 anni infettata dall'ameba "mangia cervello"

La ragazzina si è sentita male dopo un bagno in un fiume in Texas. Il parassita si trova, infatti, nelle acque dolci, ma è rarissimo esserne infettati

Muore a 10 anni infettata dall'ameba "mangia cervello"

Lily aveva solo 10 anni, ma quel bagno nel fiume le è stato fatale. La bambina, infatti, è morta dopo aver contratto una rara infezione, provocatale dall'ameba "mangia cervello", che l'aveva infettata mentre nuotava in un fiume in Texas.

Secondo quanto riportano i media americani, la bambina stava festeggiando il Labour Day insieme alla famiglia, vicino al fiume Brazos, dove poi si è tuffata, insieme ad altre decine di persone. Poi, qualche giorno dopo, Lily ha iniziato a sentirsi male: mal di testa, febbre e deliri sempre più frequenti. Quando i genitori hanno capito che si trattava di qualcosa di grave, hanno fatto intervenire immediatamente i sanitari, che l'hanno portata in aereo al Cook Medical Center di Worth. Qui, i medici hanno capito che la ragazzina aveva contratto la Naegleria fowleri, un parassita che si trova in acqua dolce, che le aveva trasmesso la meningoencefalite amebica primaria. Per lei non c'è stato nulla da fare.

Il parassita è presente nei fiumi e nei laghi di tutto il Texas e di altri Stati americani e non si può dire in quale acque sia più alto il rischio di contrarlo. I casi di infezioni, poi, sono molto rari. La Naegleria fowleri è invisibile (misura 20 millesimi di millimetro, secondo quanto scrive il Corriere della Sera) e infetta soprattutto mammiferi. Il parassita entra dal naso e risale lungo il nervo olfattivo raggiungendo il cervello, dove si moltiplica velocemente, nutrendosi del tessuto nervoso cerebrale. Solitamente, l'ameba non lascia scampo, perché provoca lesioni troppo estese.

La possibilità di venire in contatto con questo parassita ed esserne infettati è rarissima.

Per agire, il naegleria fowleri ha bisogno di alcune condizioni: deve trovarsi in un getto d'acqua che entri dal naso e poi deve trovare un appiglio alla mucosa della cavità nasale, anche questo evento raro, per risalire fino al cervello. Nella maggior parte dei casi, però, la sua azione è letale.

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