Una nave fantasma. Arrugginita, deserta, alla deriva nell’Oceano Indiano. È stata scoperta da alcuni pescatori vietnamiti che hanno subito avvisato le autorità. L’indagine si presenta durissima: per il momento c’è il dubbio persino sul nome dell’imbarcazione.
Come riporta Vietnam Express, il relitto è stato avvistato mercoledì scorso a circa sessanta miglia nautiche dalla costa della città di La Gi. È un vero e proprio mistero. Non c’è certezza neanche su quale sia il nome originale dell’imbarcazione. La ruggine e le pessime condizioni esterne dello scafo potrebbero aver corroso e reso impossibile l’individuazione dell’esatta denominazione della nave.
La pista che per ora stanno seguendo gli inquirenti asiatici è che si tratti della nave “Qiong Lin Yu” e che si tratti di un peschereccio battente bandiera cinese. Non perché siano state trovate prove solide a bordo, però. Ma perché sono stati ritrovati alcuni documenti redatti in cinese che ne attesterebbero la registrazione nella contea di Lingao sull’isola di Hainan. Tuttavia rimangono, queste, ricostruzioni sommarie dato che non ci sarebbero nemmeno denunce delle autorità straniere relative a scafi dalle caratteristiche almeno simili "perduti" dai radar.
Non c’è alcuna notizia sull’equipaggio. E perciò lo scenario tratteggiato dalle autorità navali del Vietnam sembra degno di un romanzo d’avventura. Il peschereccio potrebbe essere stato sorpreso dalle tempeste registratesi nell’ottobre scorso e poi preso d’assalto dalle flottiglie di pirati che battono l’Oceano Indiano. A sostegno di quest’ultima ipotesi un recentissimo attacco patito da un altro peschereccio, stavolta vietnamita, assaltato dai pirati al largo delle Filippine.
Solo una settimana fa, sei pescatori sono stati rapiti dalla "filibusta" che farebbe capo agli islamisti di Abu Sayyaf. E pure queste sono, per ora, ipotesi non suffragate da chissà quali elementi dal momento che, sulla "nave fantasma" non sono state trovate tracce di sangue e nemmeno bossoli.
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