Nel terzo giorno di esercitazioni militari su vasta scala intorno a Taiwan, la tensione continua a crescere e la Cina ha simulato addirittura attacchi contro l'isola. È quanto ha affermato il ministero della Difesa di Taipei che ha riferito come siano stati rilevati diversi caccia e navi dell'Esercito popolare di liberazione «intorno allo Stretto», con alcuni che «hanno attraversato la linea mediana» in una azione di «possibile attacco simulato». L'esercito taiwanese ha risposto seguendo il protocollo: allarmi radio, invio di pattuglie aeree e di navi militari e ha dispiegato sistemi missilistici terrestri. Le forze armate di Taipei hanno anche fatto sapere che le proprie unità sull'isola principale di Kinmen e in quelle vicine hanno rilevato quattro piccoli aerei senza pilota, al largo della costa durante la notte di venerdì. I droni sono stati avvistati mentre sorvolavano Kinmen, Lieyu e l'isolotto di Beiding. In risposta, l'esercito ha sparato razzi di avvertimento per respingerli.
Ma il pericolo è sempre più alle porte per Taiwan e uno scatto è diventato rapidamente virale sui social media cinesi. L'agenzia di stampa statale Xinhua ha pubblicato la fotografia di un soldato dell'Esercito popolare di liberazione che segue una fregata taiwanese a poche centinaia di metri, con un binocolo. Sullo sfondo dell'immagine ci sono le montagne della contea di Hualien, sulla costa orientale dell'isola. Secondo l'esercito di Pechino, la foto è stata scattata da una delle sue navi militari. Questo scatto potrebbe essere il più vicino mai realizzato dalle truppe cinesi. L'esercito di Pechino ha anche diffuso il video di uno dei suoi piloti di caccia che mostra la costa e le montagne di Taiwan dalla sua cabina di pilotaggio in pieno volo.
Gli Stati Uniti sono sempre più preoccupati. Il segretario di Stato Usa Antony Blinken, in visita nelle Filippine, ha assicurato che Washington manterrà canali aperti con la Cina per evitare «errori di comunicazione». Blinken ha poi sottolineato che sia gli Usa sia il mondo intero hanno un «interesse costante» nel mantenere aperto il dialogo. Venerdì la Cina ha annunciato sanzioni contro la speaker della Camera Usa, Nancy Pelosi, per la visita a Taiwan e ha sospeso la cooperazione con gli Stati Uniti su otto dossier, tra cui gli incontri nel campo della Difesa e la cooperazione sul clima. Su Taiwan, la Cina sta passando dalla scelta di una risoluzione pacifica all'uso della forza e alla coercizione, ha poi denunciato Blinken, in una conferenza stampa congiunta col suo omologo filippino a Manila. Ha quindi rimproverato Pechino per le azioni di rappresaglia. Blinken ha anche spiegato come «mantenere la pace nello Stretto di Taiwan è vitale non solo per Taiwan, ma anche per le Filippine e molti altri Paesi».
Ha fatto sentire la sua voce pure Donald Trump. Il Tycoon ha criticato Nancy Pelosi per la sua visita, con toni sprezzanti e sarcastici: «Che ci faceva a Taiwan?», ha chiesto provocatoriamente l'ex presidente americano ai suoi sostenitori durante un raduno in Wisconsin. «Era il sogno di Pechino, gli ha dato una scusa» per provocare un'escalation, ha poi aggiunto. Anche la Corea del Nord ha criticato la speaker della Camera per la sua recente visita nella zona demilitarizzata fortificata, linea di confine tra Nord e Sud, definendola il «peggiore distruttore della pace internazionale». Nel frattempo si consolidano vecchie alleanze. La viceministra dei trasporti lituana Agne Vaiciukeviciute guiderà una delegazione di 11 persone per una visita di 5 giorni a Taiwan a partire da domani.
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