“Non è un crimine unirsi all’Isis”. Bufera sul leader dei Verdi inglesi

Natalie Bennet, leader dei Verdi inglesi: “Le persone non dovrebbe essere punite per quello che pensano” EUROPA E TERRORISMO: SOSTIENI IL REPORTAGE

“Non è un crimine unirsi all’Isis”. Bufera sul leader dei Verdi inglesi

“Non dovrebbe essere considerato un crimine l’appartenere ad al-Qaeda, all’Isis o all’Ira”. A dirlo è Natalie Bennet, leader del Green Party. Ospite della Bbc, per presentare il suo programma di governo, l’esponente di spicco dei Verdi ha puntato il dito contro le restrizioni alla libertà di pensiero: “Non proteggiamo la libertà distruggendola. Le persone non dovrebbero essere incriminate e punite per quello che pensano, ma per le azioni che compiono”. Una tesi che riferita a organizzazioni terroristiche non può però avere diritto di cittadinanza.

La Bennet ha poi aggiunto: “Ma incitare e supportare atti di violenza è assolutamente inaccettabile e illegale. Chi lo fa deve essere perseguito dalla legge”. Mentre avere simpatia o fare il tifo per le istanze di questo o quel gruppo terroristico può andare anche bene, a patto di non sconfinare nella violenza.

L’uscita della Bennet ha alzato un polverone nel Regno Unito, che nelle ultime settimane – dopo gli attentati dei fondamentalisti islamici a Parigi – ha incrementato le misure di sicurezza, a fronte anche di una pericolo attentato più volte ricordato dal premier Cameron. Inoltre, secondo l’intelligence, sono oltre 600 i britannici jihadisti che hanno lasciato casa per andare a combattere a fianco del Califfato in Siria e in Iraq: sono proprio i foreign fighters la minaccia terroristica più preoccupante per la Gran Bretagna.

Il Partito Verde di Inghilterra e Galles alle Europee del maggio 2014 è stato il quarto partito del Regno Unito, con il 7.87% dei voti, e punta a confermarsi alle elezioni nazionali di maggio. Gli ultimi sondaggi danno la formazione al 10%.

L'EUROPA E' NEL MIRINO DEL TERRORISMO?
Dopo gli attacchi di Parigi, l'Europa trema.

Ma siamo davvero nel mirino del terrorismo islamista? E se sì, da dove partono i terroristi? Dove si nascondono? Chi li arma? Chi li finanzia? Vogliamo scoprirlo con un nuovo reportage SOSTIENI IL REPORTAGE QUI

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