Si facevano chiamare Josef Pwag e Ijong Tchoi. Nomi falsi che permettevano loro di viaggiare in tutto l'Occidente tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila. Sui finti passaporti emessi a Praga nel 1996, i due leader nordcoreani, Kim Jong-un, e il padre, Kim Jong-il, figuravano nati a Sao Paulo, in Brasile.
Lo rivela un'inchiesta condotta dall'agenzia Reuters, che ha sentito cinque fonti di alto livello nel settore della sicurezza dell'Europa occidentale e che ha pubblicato le immagini delle fotocopie dei documenti di viaggio usati dall'attuale leader nord-coreano e dal padre, scomparso alla fine del 2011.
I passaporti
Date e luoghi di nascita falsi che permettevano ai due dittatori nordcoreani di chiedere il visto per l'ingresso nei Paesi occidentali, con l'obiettivo, secondo una delle fonti sentite dall'agenzia britannica, non solo di viaggiare, ma anche di studiare eventuali vie di fuga dal Paese.
Un esame delle immagini tramite l'utilizzo della tecnologia di riconoscimento facciale ha confermato che le fotografie sui passaporti erano quelle di un giovanissimo Kim Jong-un e del padre, Kim Jong-il. Entrambi i documenti, che recano il timbro dell'Ambasciata brasiliana a Praga, sono stati firmati dallo stesso funzionario, Antonio José Maria de Souza e Silva, attuale responsabile della rappresentanza diplomatica del Brasile in Myanmar.
Le indagini
Sulla cui vicenda stanno indagando i ministeri degli Esteri e della Giustizia
brasiliani. Prima dell'introduzione del sistema di controllo digitale, i passaporti brasiliani erano molto popolari sul mercato nero grazie alla diversità etnica e alla neutralità politica del Paese.
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