Un comunicato di scuse alla famiglia della giornalista uccisa, il rilascio dei due sospettati e l'arresto di una donna di 57 anni. Sono queste le ultime notizie provenienti da Londonderry, la cittadina al confine tra Irlanda e Irlanda del Nord teatro giovedì scorso di violenze tra manifestanti repubblicani e forze dell'ordine. A perdere la vita durante gli scontri era stata la 29enne Lyra McKee, centrata alla testa da un proiettile vagante. A quasi una settimana dall'omicidio, la New Ira ha ammesso le proprie responsabilità circa la morte della giornalista. Lo ha fatto con una dichiarazione trasmessa a The Irish News: "Porgiamo le più sincere scuse al partner, alla famiglia e agli amici di Lyra McKee per la sua morte".
Al tempo stesso, però, il gruppo terroristico repubblicano prova a giustificare le sue azioni sostenendo che la giornalista è rimasta vittima di un attacco a "forze nemiche", accusando la polizia di avere provocato la rivolta che ha preceduto la sua morte. "Nel corso dell'attacco al nemico, Lyra McKee è stata tragicamente uccisa mentre era in piedi accanto alle forze nemiche", si legge nella dichiarazione. "Giovedì sera, a seguito di un'incursione a Creggan da parte di forze britanniche pesantemente armate che hanno provocato disordini, l'IRA ha schierato i nostri volontari". Gli incidenti di Creggan erano scoppiati dopo che la polizia aveva effettuato perquisizioni nella zona dopo avere ricevuto la soffiata della possibile pianificazione, da parte dei dissidenti repubblicani, di una serie di attentati nel weekend di Pasqua. Si era così scatenata una caccia ad armi da fuoco ed esplosivi.
I membri della New Ira avevano risposto lanciando contro la polizia una cinquantina di molotov, impossessandosi di due veicoli di pattuglia a cui poi avevano dato fuoco. Durante gli scontri è partito il colpo di pistola che ha ucciso Lyra Mckee. Sabato mattina la polizia aveva fermato due giovani di 18 e 19 anni accusati della morte della giornalista, ma oggi sono stati rilasciati. In compenso la polizia ha annunciato di avere tratto in arresto una 57enne.
Sull'onda dell'omicidio della giovane inviata, i sei principali partiti politici dell'Irlanda del Nord - tra cui i rivali unionisti e repubblicani che non sono stati in grado di formare un governo decentrato per più di due anni - hanno rilasciato una dichiarazione congiunta rara. "È stato un atto inutile ed è inutile distruggere i progressi compiuti negli ultimi 20 anni, che hanno il sostegno incontrastato della gente di tutto il mondo", si legge.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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