"Ha colpito il suolo". Precipita aereo Usa nei cieli della Norvegia

Un aereo militare americano è precipitato durante un'esercitazione della Nato in Norvegia: morti i 4 occupanti del mezzo. Il volo rientrava nelle esercitazioni "Cold Response", ecco di cosa si tratta

"Ha colpito il suolo". Precipita aereo Usa nei cieli della Norvegia

Un aereo militare americano è precipitato nel nord della Norvegia durante un'esercitazione della Nato: sono morti tutti e quattro i militari americani a bordo. La conferma sui decessi è arrivata dal capo di stato maggiore del Nordland, contea della Norvegia settentrionale, Bent Arne Eilertsen all'emittente locale Nrk. Il Joint Rescue Coordination Centers (Centro di coordinamento del soccorso congiunto), un tipo speciale di soccorso gestito dal personale di più servizi militari, servizi civili o una combinazione di servizi militari e civili, ha spiegato che l'aereo MV-22 Osprey stava prendendo parte all'esercitazione militare "Cold Response".

Cosa è successo

I marines hanno riferito che l'aereo è stato coinvolto in "un incidente" non fornendo, al momento, altri dettagli. Nel frattempo, sull'accaduto è stata aperta un'indagine. L'MV-22 Osprey del corpo dei Marines sarebbe dovuto atterrare intorno alle 19 ora italiana del 18 marzo ma se ne erano perse le tracce poco prima delle 18.30. Un portavoce del Jrcc ha affermato che il velivolo "ha colpito il suolo" mentre sulla zona dell'indicente imperversava il maltempo. Il comandante della polizia norvegese, Bent Arne Eilertsen, all'emittente pubblica Nrk ha aggiunto che dalle rilevazioni effettuate dall'elicottero di soccorso nell'area dello schianto avvenuto a sud di Bodo, città situata lungo la costa nord occidentale norvegese, non sembrerebbero esserci "segni di vita" nei dintorni dei rottami del velivolo. L'operazione di soccorso procede con grandi difficoltà a causa delle condizioni climatiche avverse.

Cos'è "Cold Response"

Come anticipato, l'MV-22B Osprey (un convertiplano medio a uso militare) era impiegato nelle esercitazioni della Nato "Cold Response": 30mila i militari impiegati, 200 velivoli e una cinquantina di navi da 27 nazioni diverse comprese Svezia e Finlandia. Sono i numeri dell’esercitazione dell’Alleanza Atlantica "Cold Response 2022" iniziata pochi giorni fa in Norvegia. Come riportato, si tratta della più grande esercitazione delle truppe Nato organizzata quest'anno con l'obiettivo di testare le capacità delle Forze armate occidentali di combattere in territori dal clima freddo come quello della Norvegia, inclusi i suoi spazi artici, sia via terra che in mare e in aria. Le esercitazioni Nato si stanno svolgendo a pochissima distanza dal confine russo e, sebbene siano state pianificate molto tempo prima dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, adesso assumono un significato ben diverso: il segnale inviato a Mosca sulla preparazione a difendersi dell’Occidente è forte e chiaro.

"Questa esercitazione è estremamente importante per la sicurezza della Norvegia e dei suoi alleati", ha dichiarato il ministro della Difesa norvegese, Odd Roger Enoksen, a France24. Sul lato russo del confine artico di 196 km che separa la Russia dalla Norvegia c'è la penisola di Kola, sede della flotta settentrionale e di un gran numero di armi nucleari e installazioni militari.

"Non esiste una minaccia militare esplicita contro la Nato o il territorio norvegese”, ha affermato Enoksen, ma “la situazione in Europa è più imprevedibile di quanto non lo sia stata da molto tempo". Per evitare malintesi, la Norvegia ha giò informato la Russia sull’esercitazione "Cold Response", definita puramente difensiva: i russi, però, hanno rifiutato l’invito di mandare osservatori all’esercitazione.

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