La nuova Duma, lo specchio della Russia post-Crimea

Il 18 settembre si vota per rinnovare la Duma di stato russa. E per la prima volta nelle liste regionali dei partiti concorrerà il distretto numero 34 della Repubblica secessionista di Crimea

La nuova Duma, lo specchio della Russia post-Crimea

In Russia è quasi tempo di elezioni legislative. Il Presidente della Federazione Vladimir Putin ha dichiarato ufficialmente a RIA Novosti lo scorso 17 giugno che le consultazioni a livello federale saranno il prossimo 18 settembre, così come stabilito per approvazione del decreto da parte della Duma di Stato il 19 giugno del 2015 in terza votazione.

Questa sarà – come la definiscono a Mosca – la “Settima Convocazione” della Duma, la Camera bassa del Parlamento bicamerale russo, giunto appunto alla settima elezione a seguito della ratifica della Costituzione del 1993. Secondo la Corte Costituzionale russa il voto deve avvenire esattamente a cinque anni di distanza dalla consultazione precedente, principio al quale si può derogare come in questo caso, anticipando di pochi mesi la tornata. Questa sarà quindi la prima elezione con la nuova-vecchia legge elettorale approvata con la Legge Federale (Federal’ny zakon) n°20 del 22 febbraio 2014, che prevede l’elezione dei 450 deputati in base ad un sistema proporzionale con candidati delle liste federali in ciascuno dei distretti elettorali con uno sbarramento che scende dal 7 a 5%, i restanti vengono eletti in collegi uninominali. Da questa tornata sarà inoltre data la possibilità ai candidati indipendenti, non legati a nessun partito politico, di presentarsi autonomamente raccogliendo almeno lo 0,5% delle firme degli elettori.

L’attuale Presidente della Duma, Sergey Narishkin del partito Edinaya Rossiya (Russia Unita, il partito del Primo Ministro Medvedev), oltre 70 fazioni politiche correranno per un posto nel parlamento.

Due sono le novità più rilevanti, che sicuramente costituiscono una svolta rispetto al passato: per la prima volta nelle liste regionali dei partiti concorrerà il distretto numero 34 della Repubblica secessionista di Crimea e della città autonoma di Sebastopoli, dopo che il 18 marzo del 2014 queste sono state annesse alla Federazione Russa con decreto presidenziale. Nelle liste di Edinaya Rossiya per la Crimea correranno alcuni volti noti della politica locale: Sergey Aksyonov, già Presidente della Repubblica di Crimea, tra coloro che invocarono durante Euromaidan l’intervento militare russo in Ucraina, e Natalia Poklonskaya, Procuratore Generale della Federazione Russa nella Rububblica di Crimea.

Anche la Fondazione Otkrytaya Rossiya (Open Russia Foundation) creata da Mikhail Khodorkovsky nel 2014 esprimerà 24 candidati nelle prossime elezioni. Non è ancora chiaro se i candidati correranno nelle fila del Partito della Libertà dei Popoli di Mikhail Kasyanov, secondo quanto riferito durante la convention del partito lo scorso 2 luglio a Mosca, o se come Maria Baronova, si promuoveranno “autonomamente”. Tutti i candidati in questione, approvati dal progetto “Open Choice” della Fondazione, saranno comunque supportati dall’ex oligarca russo che dall’Europa tira le fila del progetto social-democratico anti-Putin. Alle elezioni dovrebbe prendere parte anche il partito del Progresso di Alexey Navalny, che lo scorso aprile aveva annunciato che per divergenze di vedute sulle liste dei candidati, non correrà insieme al Partito di Kasyanov come inizialmente era stato previsto.

Nella scorsa tornata i partiti che sono giunti ad avere uno spazio sulle schede elettorali sono stati tutti e sette i partiti politici all’epoca registrati ed autorizzati a prendere parte alle consultazioni, ma soltanto quattro di essi riuscirono a superare lo sbarramento del 7%, anche con ottimi risultati, andando ad erodere in maniera non indifferente la larga maggioranza di Russia

Unita: il Partito Comunista di Gennady Zyuganov con quasi il 20% delle preferenze, il partito Spravedlivaya Rossiya (Una Russia Giusta) di Sergey Mironov e il LDPR, ossia il Partito Liberal-Democratico di Vladimir Zhirinovsky.

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