Altra minaccia, altra frase destinata a suscitare clamore tanto in Russia quanto in Occidente. Questa volta l'ex presidente russo Dmitry Medvedev ha lanciato i suoi anatemi a proposito della Crimea. "Se l'Ucraina attacca la Crimea - ha dichiarato - allora gli ucraini conosceranno il giorno del giudizio, sarà la fine del mondo".
Da quando è iniziata la guerra in Ucraina, Medvedev non è affatto nuovo a uscite del genere. Anzi, oramai contrassegnano la caratteristica principale del suo personaggio. Quando qualcosa non aggrada, ecco che dall'ex presidente russo arrivano frasi in grado di suscitare clamore in Occidente. Parole solo a prima vista figlie di uno sfogo istantaneo, ma in realtà ben meditate proprio per la loro durezza.
Oggi Medvedev ha scaricato la sua indole retorica, come detto, sulla Crimea. Non lo ha fatto, come oramai di consuetudine, su Telegram bensì parlando a un gruppo di veterani riuniti a Volgograd. È ben nota la posizione di Mosca sullo status della Crimea: dal 2014 il Cremlino considera la penisola come parte integrante del suo territorio e più volte ha chiesto il riconoscimento della sua sovranità alla comunità internazionale.
Nel parlare a Volgograd, Medvedev ha voluto aggiungere quel “colpo di teatro” volto più a suscitare scalpore che a ribadire la posizione della federazione russa. Se le forze di Kiev dovessero attaccare la Crimea, l'Ucraina subirebbe una risposta russa da "fine del mondo, immediata, che non potrebbe in alcun modo evitare", ha detto l'ex presidente russo, per poi aggiungere che la Russia arriverà ai suoi obiettivi in Ucraina, e i tentativi "di resistere fino all'ultimo ucraino porterà al collasso dell'attuale regime politico" di Kiev.
Un'affermazione che fa il pari con quelle rudi relative al proprio “odio” verso gli occidentali e con quelle con le quali si è fatto beffa di molti leader europei. Come nel caso della definizione di "mangiatori di spaghetti, rane e salsicce" riferita a italiani, francesi e tedeschi dopo la visita di Draghi, Macron e Scholz a Kiev. Oppure come nel caso dell'ironia lanciata su Telegram circa le dimissioni di Boris Johnson e dello stesso Mario Draghi. "Cadono sempre gli amici dell'Ucraina", aveva scritto. In mezzo, nelle ultime settimane, anche minacce varie di escalation militari e di guerre atomiche.
“Il rifiuto dei Paesi Nato e dell'Ucraina di riconoscere la Crimea come territorio russo – ha poi proseguito nelle scorse ore Medvedev in riferimento alla Crimea – costituisce una minaccia sistemica per Mosca che potrebbe portare fino a uno scontro diretto”. Anche in questo caso quindi appare esplicito il richiamo a un conflitto diretto tra Mosca e l'Occidente, senza mezzi termini e senza mezze misure nelle dichiarazioni.
Infine, sempre con riferimento alla Crimea, non è mancata la stilettata diretta verso Kiev. “Se un altro nazionalista pazzo o un debole personaggio da operetta diventa capo dello Stato in Ucraina – ha affermato – allora dovremmo aspettarci un conflitto, fino a un attacco”.
Difficile capire se Medvedev si sia o meno autonomamente ritagliato il ruolo di “grande falco” all'interno della nomenclatura russa oppure se questa parte gli è stata assegnata direttamente dal Cremlino. Appaiono lontani i tempi di quando, una volta giunto nel 2008 alla presidenza per garantire la staffetta con il predecessore e successoreVladimir Putin, prometteva toni più concilianti e un occhio di riguardo a temi sensibili quali la libertà di stampa in Russia.
Oggi Medvedev è il politico che esprime tutte le considerazioni più estreme riguardo l'Ucraina e i rapporti con l'Occidente. “Farò di tutto per eliminare gli occidentali”, ha detto, dopo aver palesato il suo odio verso Usa e alleati. Frasi fin troppo esplicite per l'ex presidente russo, nonché (è bene ricordarlo) attuale numero due del Consiglio di sicurezza della Federazione.
Intanto da Kiev sono arrivate le prime reazioni alle ultime frasi di Medvedev.
"L'ex presidente russo è una piccola persona dimenticata dalla Storia che cerca di mostrarsi seria e minacciosa, ma che in realtà suscita solo pietà", ha scritto il consigliere del presidente ucraino Mikhailo Podolyak.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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