Si è discusso dell’importanza di "preparare un nuovo pacchetto di assistenza alla Difesa ucraina da parte dell’Italia" e della necessità di mantenere un "alto livello di supporto dell’Italia all’Ucraina anche dopo le elezioni del 25 settembre" nel faccia a faccia di oggi a Kiev tra il capo dell'Ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak, e il presidente del Copasir, Adolfo Urso.
"L’Italia sarà l’anello forte della Difesa europea e occidentale a tutela dei nostri interessi e delle libertà comuni", è la promessa che il numero uno del Copasir ha consegnato alla presidenza ucraina, che a sua volta ha espresso la volontà di "stabilire contatti al più alto livello con la nuova leadership italiana il prima possibile". Urso è atterrato nella capitale ucraina venerdì. Una missione privata, voluta proprio dalla presidente del partito, Giorgia Meloni, per rassicurare il governo di Kiev sulla continuità del supporto all'Ucraina vittima dell'aggressione russa da parte di quella che oggi, nei sondaggi, è la prima forza politica italiana.
Non una visita istituzionale, quindi. Ma prima della partenza, filtra da fonti vicine a Fdi, sono stati fatti tutti i passaggi dovuti "nell’ambito di un rapporto di leale collaborazione politica con il governo". "Il premier Mario Draghi, il ministro della Difesa Guerini e quello degli Esteri Di Maio, sono stati opportunamente informati", assicura lo stesso senatore.
"Il supporto dell'Italia all'Ucraina fin dall'inizio dell'aggressione russa contro il nostro Paese è diventata la migliore espressione della nostra tradizionale amicizia e partnership", ha detto Yermak durante l’incontro, ponendo l'accento sul "ruolo del primo ministro Mario Draghi e del Parlamento italiano nel prendere decisioni importanti per l’Ucraina". Il capo dell'Ufficio del presidente ha mostrato apprezzamento anche per la posizione assunta dal Copasir nel "sostenere le proposte del governo italiano sull’assistenza tecnica-militare all’Ucraina e sul contrasto alle minacce ibride russe".
Da parte sua il senatore ha "ribadito il pieno sostegno dell’Italia alla resistenza ucraina anche a nome del presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni". "Sostegno che - assicura - non risentirà della situazione politica transitoria legata alle elezioni, e che caratterizzerà anche il futuro governo nel pieno rispetto delle posizioni europee e atlantiche del nostro Paese". Urso ha ricordato anche come il suo partito abbia "da sempre indicato con chiarezza e senza titubanza la linea da seguire consentendo al Parlamento di esprimere una posizione unitaria che ha permesso al premier Draghi di svolgere un ruolo importante in Europa e in Occidente".
L'incontro con Andriy Yermak si è svolto in mattinata. Poi il presidente del Copasir ha incontrato il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba. Con lui sono state analizzate "le soluzioni più idonee per contrastare l’espansionismo di Russia e Cina, e per costruire una soluzione duratura che garantisca all’Italia la necessaria autonomia energetica". "Kuleba - si apprende - ha chiesto che l’Italia sia paese garante in eventuali intese internazionali". Al centro dei colloqui il nodo delle armi. "Abbiamo discusso di ulteriori aiuti militari, sanzioni e degli sforzi per la ripresa", ha scritto il ministro ucraino in un tweet pubblicato dopo la conversazione con Urso.
La visita del fedelissimo di Giorgia Meloni a Kiev è proseguita con una colazione di lavoro alla quale hanno partecipato i rappresentanti al Parlamento del Gruppo per l’Amicizia tra Italia e Ucraina, Daria Volodina e Serhii Alekseyev. Successivamente il senatore di FdI ha incontrato il vicepresidente della Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino, Oleksandr Kornienko, e il vice ministro della Difesa, Oleksandr Polishchuk, con il quale è stata condivisa la "necessità di ulteriori sinergie per un addestramento militare avanzato e condiviso, e per un sollecito sblocco delle forniture militari decise dal governo e autorizzate dal Copasir".
Domani il presidente del Copasir sarà a Varsavia per nuovi incontri al vertice e poi volerà a Washington. L’obiettivo delle due missioni internazionali che si svolgono a una manciata di giorni dal voto è quello di scolpire nella pietra la "collocazione atlantica" del partito e rassicurare gli alleati sul posizionamento di un eventuale prossimo governo di centrodestra. Quella negli Stati Uniti è per Urso la seconda visita nel giro di tre mesi.
L’agenda è ancora da definire ma in programma ci sono incontri con i principali think tank americani, non solo conservatori, con il direttivo della National
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