Orrore in Cisgiordania: bebè arso vivo in un rogo

Scritte in ebraico sulle pareti della casa data alle fiamme. Netanyahu: "Terrorismo". L'Olp: "È colpa di Israele"

Orrore in Cisgiordania: bebè arso vivo in un rogo

Orrore in Cisgiordania. La scorsa notte un bebè palestinese di 18 mesi è morto nell’incendio doloso dell'abitazione. Sulle pareti della casa ignoti hanno scritto, in ebraico, "Vendetta" e "Viva il Messia". Un portavoce militare ha definito l’incendio "un barbaro atto di terrorismo" e ha assicurato che l’esercito sta dando la caccia "ai terroristi". Ma la situazione si fa, di ora in ora, sempre più esplosiva.

"Sono sconvolto da questo terribile crimine - ha tuonato il premier israeliano Benyamin Netanyahu - si tratta di terrorismo a tutti gli effetti. Israele mantiene un atteggiamento ferreo contro il terrorismo, quali che ne siano gli autori". L’attacco è avvenuto nel villaggio di Duma (Nablus), nella abitazione della famiglia Dawabsheh. Fonti locali affermano di aver visto alcune sagome (forse coloni ebrei) mentre lanciavano bottiglie incendiarie in quella casa e in una palazzina vicina, fortunatamente vuota. I Dawabsheh hanno cercato di lanciarsi fuori dalla casa in fiamme, ma il piccolo Ali è morto nell’incendio, mentre i genitori e un fratello sono rimasti gravemente ustionati. Anche la famiglia del piccolo (i genitori e un fratellino di 4 anni) versano in gravissime condizioni: sono stati ricoverati con ustioni su oltre il 70 per cento del corpo.

L’episodio anticipa di alcune ore la "Giornata di collera" proclamata da Hamas, in Cisgiordania e a Gerusalemme, in seguito agli incidenti verificatisi domenica nella Moschea al-Aqsa. I palestinesi accusano il governo israeliano di essere "pienamente responsabile" della morte del bebè ritenendo l'accaduto la "conseguenza diretta dell'impunità" accordata dalle autorità israeliane ai coloni. "Ho dato ordine alle nostre forze di sicurezza - ha replicato Netanyahu - di agire con tutti i mezzi a disposizione per catturare gli assassini e portarli al più presto in giudizio". La radio militare aggiorna che l’esercito israeliano ha elevato lo stato di allerta in Cisgiordania, in seguito a quello che viene definito "l’incidente più grave negli ultimi anni", e organizza rinforzi nel caso si sviluppassero disordini. Responsabili militari, ha aggiunto l’emittente, sono inoltre in contatto con i servizi di sicurezza palestinesi per impedire che la situazione sfugga dal controllo.

"Un crimine di questo tipo - ha tuonato l'Anp - non sarebbe avvenuto se il governo israeliano non insistesse nel costruire insediamenti e nel proteggere i coloni".

In tarda mattinata un'automobile di coloni che transitavano non lontano da Ramallah, in Cisgiordania, è stata colpita da due proiettili sparati da un mezzo a bordo del quale si trovavano alcuni palestinesi.

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