L'attacco al Parlamento canadese è stato compiuto da una sola persona. A confermarlo è il commissario di Ottawa alla tv locale Ctv News che ha riferito, inoltre, che le ricerche di eventuali complici dell'aggressore sono state interrotte, anche se le indagini restano ancora in corso.
A parlare nel "day after" della sparatoria è la madre del killer. All'agenzia di stampa Associated Press ha detto di piangere non per tanto il figlio quanto per le vittime. L'aggressore era Michael Zehaf-Bibeau, un 32enne che si era convertito recentemente all'Islam. La vittima dello scontro a fuoco è il soldato italo-canadese Nathan Cirillo, di 24 anni, che si trovava di guardia davanti al Memoriale nazionale. L'attentatore è stato poi ucciso da un funzionario della Camera dei comuni addetto alle cerimonie: il 58 enne Kevin Vickers. Zehaf-Bibeu aveva una lunga serie di precedenti: aggressione, rapina, droga, reati legati alle armi e altri reati. Si era inoltre convertito di recente all'islam e si pensa che il luogo scelto dall'attentatore sia stato il Parlamento in risposta alla partecipazione del governo canadese contro l'Isil, lo Stato islamico in Siria e Iraq.
Intanto il premier canadese, Stephen Harper, ha annunciato che "il Canada non si farà intimidire" dall'attacco.
L’uomo che ieri ha aperto il fuoco al Parlamento canadese a Ottawa aveva legami con jihadisti, uno dei quali ha combattuto in Siria e alcuni tuttora in Canada. Lo hanno fatto sapere fonti della sicurezza e dell’antiterrorismo degli Stati Uniti, secondo quanto riporta Cnn. L’assalitore condivideva con i jihadisti una ideologia radicale e aveva legami con Hasibullah Yusufzai, incriminato a luglio in Canada per essersi unito allo Stato islamico in Siria e ricercato con mandato d’arresto internazionale.
538em;">Le autorità americane stanno conducendo analisi per verificare eventuali collegamenti agli estremisti con base negli Stati Uniti. Un altro musulmano radicalizzato legato a Zehaf-Bibeau, hanno aggiunto le fonti, vivrebbe attualmente in Canada.
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