Quattrocentomila fedeli hanno preso parte alla prima messa di Papa Francesco in terra cilena. Poco prima sono scoppiati alcuni incidenti nella zona di Matta Avenue, nel centro di Santiago, dove era in programma la "marcia dei poveri" con l’intento di far vedere al pontefice la realtà sociale del Cile che il governo non vuole mostrargli, e per protestare contro le alte spese dell'organizzazione del viaggio. Erano appena un centinaio gli attivisti che si sono concentrati all’incrocio con Vicuna Mackenna, dove le forze dell'ordine sono intervenute con gli idranti. Nel suo discorso davanti alle autorità al Palazzo della Moneda il Papa ha espresso "dolore e vergogna davanti al danno irreparabile causato a bambini da parte di ministri della Chiesa".
"Il Cile ha un debito grandissimo verso la popolazione Mapuche e questo fatto non viene cancellato da qualche intemperanza di alcuni violenti che stanno cercando di disturbare per attirare l’attenzione sulle rivendicazioni del loro popolo". Lo ha detto il responsabile locale della comunicazione della visita del Papa, padre Felipe Herrera esortando i media "a non confondere pochi violenti con la popolazione Mapuche, che nella stragrande maggioranza è pacifica e desiderosa di contribuire al bene comune".
Un'altra manifestazione è stata organizzata dalla diocesi di Osorno, che protesta contro la nomina di Juan Barros Madrid, fatto vescovo da Francesco nel 2015 e considerato il "figlio spirituale". di padre Karadima, sospeso a divinis dal Vaticano per pedofilia.
Mentre era a bordo della papamobile,
fendendo ali di folla che lo acclamavano all'O'Higgins Park di Santiago, il pontefice è stato raggiunto da un giornale in pieno volto. Nulla di grave ma gli uomini della sicurezza hanno subito alzato il livello di guardia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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