Parigi, la provocazione dei migranti: campo profughi davanti al municipio

Il sindaco parigino Hidalgo ha alla fine fatto entrare nel municipio i migranti accampati, esortando quindi lo Stato a trovare alloggi degni ai profughi

Parigi, la provocazione dei migranti: campo profughi davanti al municipio

A Parigi è andata in scena in questi giorni una clamorosa provocazione contro le autorità da parte di centinaia di immigrati senza fissa dimora. Essi hanno infatti allestito un vero e proprio “campo profughi” davanti al municipio della capitale francese, quale gesto di protesta contro le difficili condizioni di vita che gli stessi, a loro avviso, sono costretti ad affrontare nell’indifferenza delle istituzioni locali. La natura clamorosa dell’iniziativa è dovuta soprattutto al fatto che il Comune di Parigi è attualmente guidato da Anne Hidalgo, un sindaco di sinistra, ossia appartenente a un’area politica generalmente incline a predicare con forza il tema dell’accoglienza degli stranieri.

A mettere su ultimamente la tendopoli davanti all’Hotel de Ville è stato essenzialmente un centinaio di famiglie di immigrati senzatetto. Nel dettaglio, ad allestire quel campo profughi improvvisato, montando centinaia di tende e aprendo sacchi a pelo di fronte al palazzo istituzionale, sono stati circa 250 migranti. Tra questi ultimi spiccavano almeno una sessantina di bambini e 15 donne incinte. I manifestanti erano principalmente cittadini di Somalia, Afghanistan e Costa d'Avorio.

A detta delle emittenti locali, coinvolte nell’organizzazione di tale provocazione sarebbero per lo più famiglie povere di migranti e donne straniere sole con figli a carico. Gli ideatori della protesta sarebbero quindi accomunati dal fatto di vivere a Parigi in condizioni molto difficili, dormendo in strada o in accampamenti improvvisati. Molti degli individui accampatisi davanti al municipio sarebbero richiedenti asilo in attesa di vedersi riconoscere dai funzionari francesi lo status di rifugiato e alcuni dei primi sarebbero giunti Oltralpe nel pieno dell’epidemia di Covid.

Di conseguenza, gli stranieri, attraverso il gesto simbolico del campo profughi allestito davanti al Comune, cercano di reclamare un’“accoglienza degna” e alloggi dignitosi.

A chiarire le istanze degli immigrati radunatisi davanti all’Hotel de Ville ci ha pensato Mael de Marcellus, coordinatore parigino dell’ong Utopia56. Egli ha inizialmente ribadito il fatto che i richiedenti asilo avevano deciso di protestare sotto al Comune per venire finalmente “alloggiati in modo degno e incondizionato”, aggiungendo poi: “E' più di un mese che abbiamo allertato il Comune di Parigi sulla loro situazione e che non otteniamo risposte. E' un'iniziativa simbolica ma il Comune non può continuare a chiudere gli occhi. Non è normale che delle persone appena arrivate in Francia debbano inevitabilmente trascorrere il loro tempo per strada”. De Marcellus ha contestualmente precisato che la metà dei circa 250 migranti che hanno protestato davanti al municipio sarebbero stranieri da poco entrati in territorio francese.

Alla fine, la tendopoli messa su dai manifestanti è stata smantellata ieri dalla polizia, che ha esortato tutti al rispetto del divieto di mettere su accampamenti nel salotto buono della città.

L’amministrazione Hidalgo ha comunque avviato un dialogo con i migranti incriminati, aprendo le porte dell’Hotel de Ville agli stranieri che avevano preso parte a quella provocazione pubblica.

Il consigliere comunale Ian Brossat, delegato del sindaco riguardo al tema dell’accoglienza dei richiedenti asilo

presenti a Parigi, ha allora sollecitato lo Stato a trovare rapidamente una soluzione alle istanze avanzate dalle centinaia di migranti che avevano messo su quella tendopoli nel cuore della capitale transalpina.

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