Pedofilia in Australia. Scuse del governo e risarcimenti alle vittime

Si è conclusa l’indagine della Royal Commission australiana sulle migliaia di abusi verificatisi nel Paese. Il governo presenterà scuse ufficiali alle vittime

Pedofilia in Australia. Scuse del governo e risarcimenti alle vittime

La Royal Commission australiana ha concluso le sue indagini sulla pedofilia nel Paese. Dopo cinque anni di lavoro e più di 8.000 testimoni ascoltati, gli inquirenti hanno presentato più di 400 raccomandazioni alle istituzioni nazionali. Tali raccomandazioni, rivolte a enti governativi e alla Chiesa cattolica, attengono ai provvedimenti necessari affinché i crimini contro i minori non si possano ripetere.

Istituita nel 2013, la Royal Commission, composta da magistrati, politici e psicologi, ha chiamato a testimoniare migliaia di persone che dichiaravano di essere state vittime di abusi all’interno di parrocchie, scuole e circoli sportivi. Grande clamore mediatico ha suscitato l'interrogatorio condotto nei confronti del cardinale George Pell, accusato di pedofilia e di non avere punito i sacerdoti della diocesi di Melbourne colpevoli della stessa condotta. A finire sotto la lente di ingrandimento della Commissione non sono stati solo esponenti della Chiesa cattolica. Accuse di molestie e reati sessuali sono state rivolte dai testimoni anche ai vertici dei boy-scout, delle forze armate e persino a maestri di yoga. Gli inquirenti hanno quindi elaborato delle raccomandazioni dirette all’Esecutivo nazionale, a quelli statali e alle gerarchie ecclesiastiche. In particolare, al Primo ministro di Canberra, Malcolm Turnbull, sono state indirizzate 122 proposte di provvedimenti. Egli ha dichiarato che ne approverà 104 e che le 18 restanti dovranno essere vagliate in maniera approfondita di concerto con i Governi locali.

Tra le proposte accolte vi è quella di istituire il Ministero per la Tutela dell’Infanzia e quella di intensificare i controlli sulla condotta del personale militare. La Royal Commission ha poi sollecitato l’Esecutivo a procedere rapidamente a un ristoro economico nei confronti di chi ha visto la propria infanzia rovinata dai pedofili. Lo schema di risarcimento delineato dagli inquirenti e accettato da Turnbull prevede che, a partire dal primo luglio, ogni vittima potrà presentare domanda di indennizzo. I pagamenti in questione potranno arrivare fino a 150.000 dollari australiani. Il 22 ottobre, il Primo ministro rivolgerà delle scuse ufficiali a tutti i connazionali che hanno subito molestie. Le raccomandazioni indirizzate alle diocesi del Paese, invece, mirano alla modifica delle regole inerenti al celibato ecclesiastico e alla confessione.

I vescovi australiani hanno annunciato che collaboreranno costantemente con le autorità per attuare lo schema di risarcimento. Essi hanno però escluso qualsiasi modifica alle norme che disciplinano il sacramento della confessione.

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