Un medico ribelle d'Oltralpe, Didier Raoult, ha spiegato cosa sta accadendo oltreconfine: "La Francia deve affrontare un ceppo di coronavirus più contagioso, ma meno mortale". Lo scienziato in questione, è stato spesso criticato a causa delle sue affermazioni. Un vero e proprio esperto, visto che ha all'attivo centinaia di studi scientifici pubblicati, e un H-index pari a 147. Questo valore quantifica l'impatto dell'attività scientifica di uno studioso considerando il numero di pubblicazioni e le citazioni da parte della comunità scientifica. Insomma, uno scienziato di tutto rispetto.
Ultimamente si parla del medico in questione, sia per le sue scoperte microbiologiche, sia per le sue affermazioni sul coronavirus. Quelle relative al virus che sta circolando adesso in Francia, riportate anche da The National, sono state particolarmente prese in considerazione da un altro noto esperto, questa volta italiano, spesso attaccato dai suoi colleghi: il professor Alberto Zangrillo, primario dell’ospedale San Raffaele di Milano. Il professore ha ritwittato, senza però commentare l’articolo.
Chi è il medico ribelle
Didier Raoult è il leader indiscusso dei no-mask e degli anti-lockdown. Nato a Dakar, in Senegal, nel1952, è un medico che ha trascorso la sua adolescenza a Marsiglia. Aveva prima scelto studi umanistici, poco dopo lasciati per la facoltà di medicina. In passato ha identificato il Mimivirus, un virus che causa alcune forme di polmonite, ed è uno specialista delle Rickettsie, i batteri intracellulari all’origine del tifo. Per questo motivo gli era stato dato il soprannome di “pescatore dei microbi”.
Durante la prima fase della pandemia era diventato famoso per aver affermato di sapere come far guarire i propri pazienti dal Covid: attraverso l’uso dell’idrossiclorochina, ovvero un l’antimalarico. Attaccato dai colleghi scienziati che hanno bocciato la sua teoria, è invece riuscito a conquistare molti francesi che visualizzano i suoi video su Youtube.Il direttore dell'IHU Mediterranée Infection a Marsiglia, ha sempre espresso le sue idee senza problemi. "Dobbiamo rispondere con calma e ottimismo a questa epidemia, il pessimismo uccide i malati" aveva detto. Nell’articolo postato da Zangrillo, il medico ha preso in considerazione l’elevato numero di casi, più di 10mila al giorno, e dei decessi, circa 50 giornalieri, in Francia. Numeri comunque lontani da quelli vissuti durante la prima fase di pandemia.
Rilevate 7 mutazioni
Raoult ha parlato in una commissione del Senato francese e ha spiegato che in estate, il suo istituto ha analizzato i test eseguiti per Covid-19, e ha trovato 7 mutazioni del virus. I ceppi rilevati potrebbero aiutare a spiegare l'attuale situazione epidemiologica della Francia, che è passata dai 500 nuovi casi quotidiani di metà luglio alle 7mila infezioni di fine agosto, per poi arrivare ai numeri attuali: una media di 12mila nuovi contagi. La mortalità è però scesa vertiginosamente: dal picco di quasi mille decessi registrati nel mese di aprile ai 50-60 morti di media attuale.
Raoult ha spiegato: "Abbiamo confrontato 100 casi di luglio con 100 precedenti. Sono meno gravi, quindi sta accadendo qualcosa con questo virus, che lo rende diverso". Ha inoltre aggiunto che le mutazioni sono una versione piuttosto degradata della forma iniziale. O almeno questa è l’impressione del team di studiosi.
Ovviamente, questa affermazione, che vorrebbe una mutazione del virus, è stata subito messa in discussione dai colleghi scienziati. Tra questi anche il principale consulente scientifico del governo francese. A supporto di tale ipotesi, i ricercatori d'Oltralpe hanno però portato diversi dati. Come dire, cambia la Nazione, ma la storia è uguale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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