C'è anche l'intervento militare fra le opzioni allo studio del governo di Mariano Rajoy per gestire le conseguenze della crisi catalana. Il nome in codice, svela il quotidiano madrileno El Pais, è "Cota de Malla": la serie di misure di emergenza da adottare nel caso la situazione in Catalogna dovesse degenerare.
Nel caso che la regione di Barcellona dovesse dichiarare unilateralmente l'indipendenza, mettendo in atto tutte le mosse per renderla effettiva, il governo spagnolo sarebbe pronto a inviare l'esercito con compiti ben precisi: presidio di infrastrutture strategiche come autostrade, centrali energetiche porti e aeroporti, rimuovendo eventuali ostacoli o barricate erette dai rivoltosi. Il compito di affrontare le sommosse di piazza, invece, verrebbe lasciato, fin quando possibile, agli uomini della Guardia Civil.
I piani di intervento saranno in parte mutuati da quelli approntati per rispondere a situazioni di emergenza derivanti da attentati terroristici o catastrofi naturali. Ma le forze armate - ricordarlo pare superfluo eppure è importante farlo - tengono a chiarire che "non interverranno se non su ordine del governo centrale". Altrimenti, sottolinea il tenente generale Pedro Pitarch, "sarebbe un golpe di Stato".
I militari però si tengono pronti: alcuni reparti sono stati posti in pre-allerta per raggiungere la Catalogna, perché gli uomini presenti sul territorio potrebbero non essere abbastanza.
Già una settimana fa il ministero della Difesa di Madrid aveva inviato verso Barcellona alcune unità di supporto alla
Guardia Civil e alla polizia. Ma in quel caso si era trattato di una missione partita esclusivamente con compiti di supporto logistico. Questa volta, se la situazione dovesse sfuggire di mano, le cose potrebbero essere diverse.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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