Putin punta su Kabul: patto con i talebani

L'uomo chiave con cui la Russia vuole recuperare influenza nell'area è Kabulov, ex agente del Kgb: l'obiettivo è contrastare l'avanzata dell'Isis ma anche sabotare Nato e Usa

Putin punta su Kabul: patto con i talebani

Il 24 dicembre 1979 l'Unione sovietica invadeva l'Afghanistan. I soldati dell'Armata rossa vi rimasero per un decennio, combattendo una sanguinosa guerra contro i ribelli mujaheddin, appoggiati dagli Usa. Ora i russi vogliono tornare a dire la loro in Afghanistan, per stroncare l'Isis ma anche per tenere a basa Nato e Stati Uniti, presenti nell'area dopo la guerra contro i talebani. L'uomo a cui Putin ha affidato il compito di recuperare influenza in Afghanistan è Zamir Nabiyevich Kabulov, uzbeko, ex agente del Kgb. Come scrive il Corriere della sera Kabulov, l'obiettivo non è riconquistare il Paese, ma esercitare un'influenza. Con una strategia del tutto simile a quella adottata in Siria: occupare gli spazi "lasciati scoperti dalle incertezze occidentali", con gli occidentali che ancora non hanno ancora deciso se smobilitare o rafforzare la propria presenza sul terreno.

Gli interlocutori che i russi hanno scelto sono i talebani, figli e nipoti di quelli che li combatterono tra il 1979 e il 1989. Ma i tempi sono cambiati e ora c'è un nemico comune, lo Stato islamico. Kabulov ammette i contatti: "I loro interessi - si legge sul Corriere - coincidono con i nostri. Abbiamo aperto dei canali per scambiare informazioni". Per il momento, dunque, siamo al livello di informazioni. Ma in guerra, si sa, sono decisive. Così come le armi. Gli americani sono convinti che da Mosca siano arrivati mitragliatori, lanciagranate e altre armi più sofisticate. La rivalsa del Cremlino oggi si materializza in questo modo: "Armare gli stremisti - scrive l'analista James Kitfield - che stanno combattendo gli americani, come gli americani fecero con quegli stessi estremisti durante l'invasione sovietica".

L'espansionismo della Russia nell'area va dalla Siria all'Afganistan, attraversando Iraq e Iran. In Siria, con la guerra contro l'Isis e il sostegno ad Assad. In Iraq, invece, con gli accordi commerciali e gli aiuti umanitari, unitamente ai contatti con le tribù sunnite della provincia di Anbar (quelle che hanno aiutato gli americani a combattere contro al Qaeda). Con l'Iran, infine, oltre all'alleanza (sia pure con qualche disaccordo) nel dare sostegno ad Assad, c'è un'intesa militare. La Russia fornirà all'Iran i caccia militari Sukhoi Su-30 Sm.

Lo ha riferito l'agenzia di stampa Ria Novosti, citando un dirigente della Rosoboron, l'agenzia statale russa per l'export degli armamenti, secondo il quale l'accordo tra i due Paesi sarà siglato entro la fine dell'anno.
La notizia arriva mentre è in corso la visita a Mosca del ministro iraniano della Difesa, il generale Hossein Dehqan. Secondo una nota del Cremlino, Dehqan ieri ha incontrato il presidente russo, Vladimir Putin.

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